La recente diffusione di messaggi vocali privati tra l’attore Raoul Bova e la modella Martina Ceretti ha scatenato un acceso dibattito pubblico e legale. Questi audio, inizialmente destinati a rimanere privati, sono stati resi pubblici, sollevando questioni sulla privacy e sull’uso improprio dei contenuti personali.
La diffusione degli audio e le reazioni dei protagonisti
Secondo quanto riportato, gli audio in questione sono stati inviati da Raoul Bova a Martina Ceretti nell’ambito di conversazioni private. Successivamente, questi messaggi sono stati divulgati pubblicamente, causando imbarazzo e preoccupazione per l’attore. In risposta, Bova ha espresso l’intenzione di intraprendere azioni legali contro coloro che hanno utilizzato questi contenuti a fini promozionali o ironici.
Il ruolo di Federico Monzino nella vicenda
Federico Monzino, imprenditore milanese e amico di Martina Ceretti, è stato coinvolto nella diffusione degli audio. Monzino ha dichiarato di aver inviato i messaggi solo a Fabrizio Corona, con il consenso esplicito di Ceretti. Ha dichiarato al Corriere della Sera “È stata lei ad avermi autorizzato esplicitamente a girare i messaggi a Fabrizio Corona. Era con me quando abbiamo deciso di inoltrare tutto dal mio telefono. In quel momento, Martina ne era perfettamente consapevole”. Monzino ha inoltre sottolineato di non aver mai inviato direttamente o indirettamente i messaggi a Raoul Bova e di non sapere come questi siano arrivati all’attore.