Netanyahu accetta il piano di Trump per Gaza, Hamas respinge: “Troppo vicino a visione israeliana”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dato il suo via libera al piano di pace proposto da Donald Trump per la Striscia di Gaza. Hamas ha respinto la proposta, definendola troppo vicina alle posizioni di Israele. Il piano prevede il rilascio degli ostaggi, il disarmo di Hamas e un governo tecnico.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato il suo sostegno al piano di pace proposto da presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la Striscia di Gaza. Il piano prevede una serie di passaggi tra cui il rilascio degli ostaggi, il disarmo di Hamas, il ritiro graduale delle truppe israeliane e la formazione di un governo tecnico per la gestione della Striscia. La proposta esclude il coinvolgimento diretto dell’Autorità Nazionale Palestinese e suggerisce il possibile ruolo di Tony Blair come figura di garanzia internazionale.

Hamas ha respinto la proposta, giudicandola troppo vicina alle posizioni di Israele. Mahmoud Mardawi, esponente del movimento, ha spiegato ad “Al Jazeera” che il gruppo non è stato informato dell’iniziativa prima del suo annuncio ufficiale e che le disposizioni contenute nella proposta “sono vicine alla visione israeliana per porre fine alla guerra“. Secondo Mardawi, “quanto accaduto è un tentativo di soffocare la spinta internazionale e il riconoscimento dello Stato palestinese. Non accetteremo alcuna proposta che non includa l’autodeterminazione del popolo palestinese“. Hamas avrebbe chiesto garanzie internazionali sulla sicurezza della popolazione di Gaza e il ritiro totale delle forze israeliane prima di prendere in considerazione qualsiasi accordo. Il movimento avrebbe espresso preoccupazione per la composizione del futuro governo tecnico e per l’esclusione dell’Autorità Nazionale Palestinese dal processo decisionale.

Il piano di Trump prevede inoltre la creazione di una forza di sicurezza internazionale per garantire la stabilità nella Striscia di Gaza dopo il ritiro israeliano. La proposta include anche un programma di ricostruzione finanziato da diversi paesi arabi e occidentali. Tuttavia, il piano non prevede la creazione di uno Stato palestinese indipendente, elemento che sarebbe stato uno dei principali motivi di dissenso da parte di Hamas. Nel frattempo, secondo quanto riportato da Al Jazeera, almeno 33 palestinesi sarebbero stati uccisi dall’alba in diversi raid israeliani su Gaza.

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