La Rai licenzia Enrico Varriale per giusta causa

Il giornalista sportivo Enrico Varriale è stato licenziato dalla Rai per giusta causa, a seguito di procedimenti penali per stalking e lesioni.

La Rai ha comunicato il licenziamento per giusta causa del giornalista sportivo Enrico Varriale. La decisione è stata presa in seguito a procedimenti penali che hanno coinvolto Varriale, tra cui una condanna in primo grado per stalking e lesioni nei confronti di una ex compagna.

Condanna per stalking e lesioni

Nel giugno 2025, Enrico Varriale è stato condannato in primo grado a 10 mesi di reclusione per stalking e lesioni nei confronti di una ex compagna. Durante il processo, sono emersi dettagli riguardanti comportamenti aggressivi, tra cui appostamenti sotto casa, telefonate insistenti e minacce. In aula, Varriale ha ammesso di aver dato uno schiaffo alla donna, definendolo “l’errore più grande della mia vita”. La sentenza ha evidenziato episodi di violenza fisica, come spingere la vittima contro il muro e colpirla con calci. 

Secondo procedimento per stalking e lesioni

Oltre alla condanna di giugno, Varriale è coinvolto in un secondo procedimento penale per stalking e lesioni, avviato a seguito della denuncia di un’altra ex compagna. Secondo l’accusa, l’8 dicembre 2021, durante una lite nell’abitazione del giornalista, Varriale avrebbe colpito la donna con uno schiaffo violento, facendola cadere e causandole la perdita dei sensi. La vittima ha riferito di aver subito minacce, tra cui “Se mi denunci, ti ammazzo”, e di essere stata contattata con telefonate anonime contenenti frasi come “Morirai”. Varriale ha negato le accuse, sostenendo di essere stato vittima di una “folle gelosia” da parte della donna. 

Sospensione e licenziamento dalla Rai

In seguito alle note vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto, la Rai aveva inizialmente deciso di sospendere Enrico Varriale in via cautelare, mantenendogli comunque lo stipendio, in attesa dell’esito del processo. Una misura precauzionale, presa nel rispetto della presunzione di innocenza, ma che il giornalista sportivo aveva fortemente contestato, considerandola un demansionamento di fatto.

Varriale aveva quindi avviato un’azione legale contro l’azienda, chiedendo il reintegro nel suo ruolo e sostenendo che la sospensione fosse lesiva della sua immagine e professionalità. Tuttavia, la situazione si è aggravata con la condanna in primo grado e l’apertura di un secondo procedimento penale, che ha modificato radicalmente lo scenario.

Alla luce di questi nuovi sviluppi, la Rai ha deciso di interrompere il rapporto di lavoro, procedendo con il licenziamento per giusta causa. Una scelta che l’azienda ha motivato facendo riferimento alla necessità di tutelare la propria immagine e il rispetto del codice etico interno.

Il caso resta aperto sul piano giudiziario, ma sul fronte professionale segna un punto fermo: la fine di un lungo e controverso rapporto tra Varriale e la televisione pubblica.

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