Gli organizzatori della Vuelta hanno annunciato la riduzione del percorso della 18/a tappa, una cronometro individuale, da 27,2 a 12,2 chilometri. La decisione è stata presa per motivi di sicurezza legati alle proteste pro-Palestina che hanno interessato la corsa nelle ultime giornate. La partenza e l’arrivo resteranno a Valladolid, come previsto inizialmente.
Decisione degli organizzatori e comunicato ufficiale
In serata è stato diffuso un comunicato che spiega la scelta: “Al fine di garantire una migliore protezione della tappa, gli organizzatori, in coordinamento con il Consiglio comunale di Valladolid e previa consultazione con il Collegio dei commissari, hanno deciso che la cronometro di domani si svolgerà su un percorso di 12,2 km, con partenza e arrivo nei luoghi originariamente previsti”. La modifica del tracciato è stata quindi concordata con le autorità locali e i responsabili della sicurezza della corsa.
Proteste e impatto sulle tappe precedenti
La corsa a tappe spagnola è stata spesso interrotta o disturbata da manifestanti pro-Palestina, contrari in particolare alla presenza del team Israel-Premier Tech. Oggi, secondo quanto riportato, gli attivisti hanno manifestato pacificamente prima dell’inizio della salita finale della 17/a tappa, vinta da Giulio Pellizzari, e il gruppo è riuscito a passare senza problemi. In altre occasioni, alcune frazioni erano state accorciate o parzialmente neutralizzate a causa della presenza di manifestanti lungo il tracciato o all’arrivo.
Riduzione del percorso e sicurezza
La decisione di ridurre la lunghezza della cronometro sarebbe stata presa per minimizzare i rischi e garantire la sicurezza di corridori e pubblico. Gli organizzatori hanno lavorato in coordinamento con le autorità locali per modificare il percorso e assicurare lo svolgimento regolare della tappa, nonostante le proteste attese anche nei prossimi giorni.