La Lega Serie A ha deciso di abbandonare il pallone arancione, introdotto per offrire un impatto visivo più forte e distintivo rispetto ai tradizionali palloni bianchi o gialli. La decisione arriva dopo le proteste di associazioni di consumatori e di rappresentanti dei daltonici, che hanno segnalato difficoltà nel distinguere il nuovo colore durante le partite.
La protesta delle associazioni
Aidacon consumatori e l’associazione “Come vedono i daltonici” hanno formalizzato le loro lamentele alla Lega Serie A, sottolineando come il pallone arancione creasse problemi di visibilità per chi soffre di daltonismo. Secondo quanto riferisce l’associazione, il presidente di Lega Ezio Maria Simonelli ha dichiarato: “Abbiamo ricevuto tante giuste proteste, ci sono persone che non riescono a distinguere. Abbiamo chiesto al nostro fornitore di anticipare la fornitura di nuovi palloni con un colore che si possa vedere, quello arancione non è stata una scelta felice, si tornerà al giallo o al bianco”.
Le difficoltà per i daltonici
Il pallone arancione era stato presentato come innovativo grazie a una tecnologia che ne garantiva la forma e riduceva l’assorbimento d’acqua. Tuttavia nessuno aveva considerato le difficoltà dei tifosi daltonici. Chi soffre di questa condizione fatica a distinguere alcuni colori, come l’arancione sull’erba verde, rendendo la palla quasi invisibile durante le partite. Le associazioni hanno sottolineato come solo i colori giallo e blu siano facilmente riconoscibili su sfondi rossi o verdi per i daltonici.
La soddisfazione delle associazioni
Il presidente di Aidacon, Carlo Claps, ha espresso soddisfazione per il dietrofront della Lega: “Tantissimi tifosi si sono sentiti lesi nei loro diritti di consumatori, soprattutto quelli che da casa hanno sostenuto notevoli spese per abbonamenti annuali con le piattaforme tv. Le nostre sollecitazioni sono state finalmente accolte, non era tollerabile che la massima serie calcistica italiana ignorasse le esigenze di inclusività e qualità visiva della sua utenza, causando un danno economico e morale agli abbonati”.
