Gerry Scotti: “De Martino è in gamba ma non è l’erede di Pippo”

Gerry Scotti discute del suo futuro professionale, critica la Rai e commenta il ruolo di Stefano De Martino nel panorama televisivo italiano.

Un ritorno in grande stile quello di Gerry Scotti, che con La Ruota della Fortuna ha trasformato l’estate 2025 in una stagione da record per Mediaset. Quasi 4 milioni di telespettatori e punte del 29% di share hanno consacrato lo “zio Gerry” come protagonista assoluto della fascia serale, costringendo Rai1 ad anticipare il ritorno di Affari tuoi con Stefano De Martino.

“Mettono di buon umore perché sono numeri di altri tempi”, ha raccontato Scotti in un’intervista al Messaggero. “Evidentemente serviva provarci: si è sempre pensato che da maggio a settembre non ci fosse nessuno davanti alla tv, invece Canale 5 ha creduto in me”.

La stoccata alla Rai

Sorprende la fragilità mostrata da Rai1 in questa competizione televisiva. Alla domanda se si aspettasse una Rai così impreparata, Scotti ha risposto senza giri di parole:
Sinceramente no. Anche se la Rai da tempo fa una politica di controprogrammazione più da tv commerciale che da servizio pubblico, adottando trucchetti e furbizie per arrotondare i numeri. Io mi sono fatto questa idea: in Rai contavano un po’ troppo sulla forza di Techetechetè, che a me piace molto, per carità. Ma non hanno calcolato lo zio Gerry (ride, ndr)”.

Il successo del game show ha inciso anche sul fronte dell’informazione: per la prima volta il Tg5 ha superato il Tg1 delle 20, segno di un effetto domino negli ascolti serali.

“De Martino? Bravo, ma non è l’erede di Baudo”

Sul collega e “rivale” Stefano De Martino, conduttore di Affari tuoi, Scotti mantiene toni equilibrati ma frena paragoni ingombranti:
“È bravo, giovane e originale, ma non è l’erede di Pippo Baudo. E poi lui è più bello di me”.

Nessuna politica, solo televisione

Scotti ha ribadito il suo legame con Mediaset: “Lavorare qui è stata una scelta di cuore, è casa mia. Ho ancora due anni di contratto, poi si vedrà. Non farò mai l’intervista del lamento: me ne andrò da solo”.

E sul suo futuro, esclude categoricamente un coinvolgimento politico, ricordando anche il consiglio dato a Pier Silvio Berlusconi: “Mai e poi mai. Mike Bongiorno diceva: meglio al servizio degli sponsor che dei partiti”.

Passioni e autoironia

Tra i progetti, Scotti sogna un nuovo viaggio in moto negli Stati Uniti. Ammette di essere “un po’ permaloso, ma mi passa subito” e, con la consueta ironia, scherza persino sull’epitaffio:
Potevo fare di più, ma non è andata male. Come in quest’estate del 2025”.

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