È morta Ornella Vanoni: addio alla Signora della musica italiana

Addio a Ornella Vanoni: l'icona della musica italiana è morta a 91 anni nella sua casa di Milano.

Ornella Vanoni, una delle interpreti più amate e autorevoli della canzone italiana, è morta a Milano all’età di 91 anni. La cantante, nota per successi entrati nel patrimonio musicale del Paese come Senza fine, Io ti darò di più e L’appuntamento, ha avuto un malore nella sua abitazione poco prima delle 23 del 21 novembre.

Nata il 22 settembre 1934, figlia dell’industriale farmaceutico Nino e di Mariuccia, Vanoni trascorse l’infanzia tra collegi e istituti in Svizzera, Francia e Inghilterra. Da ragazza sognava di diventare estetista, ma il destino la portò altrove: alla scena, alla musica, al teatro.

Gli inizi tra Strehler e il Piccolo Teatro

Nel 1953 si iscrive all’Accademia d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro, diretta da Giorgio Strehler, destinato a diventare il suo primo grande amore. Tre anni dopo debutta in Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello.
La relazione con Strehler si interrompe, e nel 1957 Vanoni si avvicina alla musica: il suo esordio da cantante arriva nella rappresentazione de I Giacobini di Federico Zardi. Da lì nasce il suo celebre repertorio delle “canzoni della mala”, che porta anche al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1959.

Sanremo, i premi e una carriera internazionale

Con otto partecipazioni al Festival di Sanremo, Vanoni rimane una delle figure femminili più presenti nella storia del concorso. Arriva seconda nel 1968 con Casa bianca e conquista per tre volte il quarto posto: nel 1967 (La musica è finita), nel 1970 (Eternità) e nel 1999 (Alberi). L’ultima gara è nel 2018, con Bungaro e Pacifico e il brano Imparare ad amarsi, quinto classificato. Tornerà poi spesso come ospite, fino al 2023.

È l’unica interprete donna ad aver ottenuto due Premi Tenco. Nel corso della sua longeva carriera ha collaborato con alcuni dei più grandi musicisti italiani e internazionali: da Paolo Conte a Fabrizio De André, da Ivano Fossati a Lucio Dalla, fino a leggende del jazz come George Benson, Ron Carter, Herbie Hancock, Steve Gadd, Gil Evans e molti altri.
Le sue vendite globali sono stimate in quasi 60 milioni di dischi.

Un’eredità “senza fine”

Nel ricordare la sua vita, Vanoni stessa rivendicava lucidità e autonomia, anche nei momenti più delicati. «Quando Paoli si sparò, andai da lui di notte. Ho avuto tanti uomini ma ne ho amati 4. E voglio decidere io quando andarmene», diceva nella sua ultima intervista al Corriere.

La sua voce, elegante e inconfondibile, ha attraversato generazioni e rimane uno dei simboli più forti della musica italiana. Oggi quella voce si è spenta, ma il suo repertorio continua a raccontare un’artista dal coraggio raro, capace di reinventarsi senza mai perdere autenticità.

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