27 anni fa ci lasciava Lucio Battisti: l’unica partecipazione a Sanremo e i rifiuti a Biagi e Agnelli

Un approfondimento sull'unica partecipazione di Lucio Battisti al Festival di Sanremo e sui suoi rifiuti a Enzo Biagi e Gianni Agnelli.

Il 9 settembre 1998 si spegneva Lucio Battisti, uno dei più grandi interpreti della musica italiana. La sua carriera è costellata di successi, ma anche di scelte controcorrente che hanno contribuito a costruire il mito dell’artista riservato e inafferrabile.

L’unica partecipazione al Festival di Sanremo

Nel 1969, Lucio Battisti partecipò per la prima e unica volta al Festival di Sanremo con il brano “Un’avventura”, eseguito in coppia con Wilson Pickett. Nonostante l’interpretazione fosse stata definita “impacciata” dalla critica dell’epoca, la canzone ottenne un buon riscontro di pubblico, classificandosi al nono posto. L’album che conteneva il brano fu il terzo più venduto in Italia nel 1969.

I rifiuti a Enzo Biagi e Gianni Agnelli

Negli anni ’70, all’apice della sua carriera, Battisti decise di allontanarsi progressivamente dalla scena pubblica. Dopo la nascita del figlio Luca nel 1973, l’invadenza dei media lo spinse a rifiutare interviste e apparizioni televisive. Declinò un’intervista con Enzo Biagi e rifiutò l’invito di Gianni Agnelli a esibirsi al Teatro Regio di Torino, nonostante l’offerta economica fosse considerevole. Agnelli commentò: “Riusciamo a parlare con Breznev in trenta secondi, ma non riusciamo a parlare con Lucio Battisti”. 

L’omaggio di Rimini a Lucio Battisti

Il legame tra Lucio Battisti e Rimini è stato recentemente celebrato con l’intitolazione di una rotonda a suo nome, situata davanti a Piazzale Fellini. La cerimonia si è svolta il 15 novembre 2023, alla presenza della moglie Grazia Letizia Veronese, che ha ricordato i momenti felici trascorsi nella città romagnola. Purtroppo, durante il weekend di Ferragosto 2025, la targa è stata vandalizzata e divelta. Il Comune ha deciso di reinstallarla il 9 settembre 2025, in occasione del 27° anniversario della morte dell’artista. Veronese ha commentato: “Chi ha divelto la targa dimostra di non avere né un briciolo di cultura e storia, né di rispetto. Più che vandali, forse sarebbe il caso di definirli ignoranti”. 

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