Springsteen: “Liberami dal nulla”, il film che racconta la genesi di Nebraska

Il film di Scott Cooper, con Jeremy Allen White nei panni di Bruce Springsteen, esplora la creazione dell'album "Nebraska" e i tormenti personali del Boss.

Il 23 ottobre arriva nelle sale italiane “Springsteen: Liberami dal nulla”, il nuovo film diretto da Scott Cooper che racconta un periodo cruciale nella vita di Bruce Springsteen. Interpretato da Jeremy Allen White, il film si concentra sulla genesi dell’album “Nebraska” del 1982, un’opera che ha segnato una svolta nella carriera del Boss.

La genesi di “Nebraska” e il rifiuto della fama

Dopo il successo di “The River”, Springsteen si trovava a un bivio. Invece di inseguire ulteriori hit, si ritirò in una casa a Colts Neck, New Jersey, con un registratore Tascam Portastudio 144. Qui, in solitudine, registrò una serie di demo che sarebbero diventate “Nebraska”. L’album, caratterizzato da brani acustici e testi cupi, rappresentava un allontanamento dalle aspettative commerciali. Secondo alcune fonti, Springsteen avrebbe detto al suo produttore Jon Landau: “Questo è il nuovo disco. Esce così. Niente singoli, niente tour, niente interviste, e niente foto di Bruce in copertina”. Nonostante le preoccupazioni della casa discografica, l’album raggiunse il numero 3 nelle classifiche USA, aprendo la strada al successo planetario di “Born in the U.S.A.” nel 1984. 

Jeremy Allen White nei panni del Boss

Jeremy Allen White, noto per la serie “The Bear”, interpreta Bruce Springsteen nel film. L’attore ha dichiarato: “Bruce ha rappresentato un’idea d’America. Ha aiutato le persone a comprenderla, ma oggi quella visione non basta più. L’America di oggi non può essere raccontata completamente da una visione. Oggi l’America è arrabbiata, mentre ‘Nebraska’ è un disco che parla di speranza”. White ha sottolineato come il film esplori non solo la musica, ma anche i tormenti personali di Springsteen, offrendo uno sguardo intimo sull’uomo dietro la leggenda.

Un ritratto intimo e universale

Il regista Scott Cooper ha basato la sceneggiatura sul libro di Warren Zanes intitolato “Liberami dal nulla. Bruce Springsteen e Nebraska”. Cooper ha dichiarato: “Penso che Bruce scrisse quell’album nel 1982 nello stesso modo di come noi oggi abbiamo scritto questo film. Parla di un certo malessere, di un vuoto spirituale, di un’ambiguità morale. Bruce è politico, ma non in senso partitico: lo è in senso umano. Dà voce ai diseredati, a chi vive ai margini della società, a chi conduce una vita di silenziosa disperazione, a chi insegue il sogno americano e non riesce a raggiungerlo. È per questo che l’album, e oggi il film, restano così attuali”. Il film alterna flashback familiari e visioni in bianco e nero, evocando la memoria, i sogni e i traumi di un artista che si misura con se stesso.

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