Privacy Day: la giornata divulgativa per educare sull’uso dei dati personali

La Bicocca ha indetto il privacy Day per spiegare i rischi relativi alla diffusione di dati personali online. Ne parla il prof. Rossetti.

Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato di privacy del Privacy Day con Andrea Rossetti, professore di Filosofia del Diritto all'Università Bicocca di Milano.

Buongiorno Prof, benvenuto! In occasione del Data Privacy Day avete indetto il Privacy Day, che si terrà domani. Di cosa si tratta?

«Buongiorno, grazie dell'invito! Il Privacy Day è un evento principalmente divulgativo, quindi rivolto a tutta la cittadinanza. Inviteremo una serie di esperti, una dozzina, che faranno brevi discorsi e divulgativi. Peraltro, Guido Scorza, uno dei garanti della privacy, ci manderà un piccolo video iniziale in cui ci spiegherà i principali problemi che ci sono in Italia relativamente al trattamento dei dati personali. Si può venire fisicamente ma anche assistere online. Sul sito della Bicocca si trovano tutte le informazioni necessarie.»

In sintesi, quali sono i principali problemi riguardo la privacy in Italia e cosa ci dicono i numeri?

«Noi ci concentriamo soprattutto sulla consapevolezza, perché oggi come oggi pensare di vivere senza gli strumenti di Google, di Microsoft o di Meta è francamente insensato. Noi miriamo a far aumentare la consapevolezza delle persone su che rischi ci sono a condividere questi dati. Poi quando mi rendo conto del rischio posso anche decidere di correrlo, ma quello che manca è la formazione di base. Le persone inseriscono i propri dati in siti che sono assolutamente inaffidabili, il furto di identità ha assunto dimensioni drammatiche non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Perché le persone mettono dentro dati o rispondono a mail o sms, non ci pensa, mette i suoi dati, magari pure la carta di credito, e resta fregato. Questi dati finiscono in mano a dei malviventi e non si sa cosa ne fanno. Ci domandiamo anche sempre perché questi dati siano in vendita.»

Ce lo domandiamo sempre, non solo perché li acquisiscano ma cosa ci fanno, ma se lo fanno ci sarà un motivo.

«Non solo lo fanno, ma li vendono addirittura! Si può trovare una identità nel dark web, cioè nome, cognome, data di nascita, numero di carta di credito comprensiva delle tre cifre di sicurezza a 5 o 6 dollari, o 20 dollari se il massimale è alto.»

Professore, la dobbiamo salutare! Grazie e complimenti alla Bicocca per la sensibilizzazione, Kiss Kiss a lei!

«Grazie, buona giornata!»

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