Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato del commercio dei venditori ambulanti con Maurizio Innocenti, presidente ANVA Confesercenti.
Buongiorno presidente! A inizio anno la presidente Meloni aveva annunciato che avrebbe “riordinato” i venditori ambulanti. Alla luce anche del fatto che l’anno scorso era stata segnalata una costante sparizione degli ambulanti italiani, com’è la situazione ad oggi?
«Buongiorno! Attualmente siamo ancora in balia dei venti e di quello che può capitare, perché non c’è nulla di definito. Ci sono rapporti per tentare di costruire queste linee guida che dovrebbero essere varate entro fine mese, ma siamo ancora in alto mare. Questo contribuisce alla perdita di questa categoria.»
Stiamo parlando di un’emorragia costante e impietosa. Negli ultimi anni si è perso quasi 20.000 ambulanti, che è veramente un’ecatombe. La spada di Damocle del recepimento da parte del governo della Direttiva Bolkestein com’è presidente?
«Purtroppo questa cosa nasce nel 2010, quando la Bolkestein è stata recepita per la prima volta durante il governo Berlusconi. Non doveva nemmeno inserirci gli ambulanti.»
Era per il mare, no? Le licenze.
«Esatto. Anche perché non consumiamo suolo: arriviamo la mattina, alla nostra ora andiamo via e il territorio è nuovamente a disposizione del cittadino. C’è stata un’inclusione non giusta.»
Invece c’è l’inclusione dei mercati rionali nel DDL Made in Italy, questa è una buona notizia, no?
«Questa è una buona notizia. Non solo il mercato rionale ma il concetto di mercato italiano, perché è nella nostra cultura, da nord a sud non esiste città o paese che non ce l’abbia. Siamo strutturati in questo senso.»
Ricordiamo che è un servizio pubblico, capillare, arriva da qualsiasi parte. Anche dal punto di vista economico, i mercatini ti danno la possibilità di avere prezzi più contenuti, e un contatto con il venditore. In tanti chiedono informazioni, ci sono licenze che si chiudono ma anche che si aprono, no? Cosa serve per ottenere un permesso e diventare ambulanti oggi?
«Ad oggi è semplicissimo farlo. Basta fare una dichiarazione di inizio attività e automaticamente si può fare l’ambulante, salvo che non sia per prodotti alimentari.»
Quindi per prodotti alimentari c’è una procedura diversa?
«Sì, c’è da fare della formazione, dei corsi.»
Ci sono tantissimi ambulanti in ascolto. Cosa si sente di dire ai suoi colleghi? Forse una delle categorie più “malmenate” negli ultimi anni.
«In effetti non stiamo passando il nostro miglior periodo. Ai miei colleghi dico che dobbiamo resistere, perché facciamo parte della nostra cultura e ci impegniamo a farlo, magari qualificandoci con i nostri prodotti, qualificandoci per come ci proponiamo al cliente, e magari provando a riattrarre giovani sul mercato.»
Grazie presidente e buon lavoro!
«Grazie a voi, a presto!»