Istat: la crescita dei prezzi è confermata

Anche a settembre si è registrato un segno positivo: l'inflazione è stata pari a +5,3%

Anche nello scorso mese di settembre, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività ha fatto registrare un aumento dello 0,2% su base mensile e del 5,3% su base annua, al lordo dei tabacchi.

Per l’Istat rallentano in termini tendenziali i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,4% a +8,1%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +6,9% a +6,6%). Valori molto bassi per essere percepite dai consumatori e, in particolare, dalle famiglie.

Prezzi sempre troppo alti per le famiglie più povere

Nel terzo trimestre 2023, secondo un calcolo fatto in base all’ Indice dei prezzi al consumo, l’impatto dell’inflazione è più pesante sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati.

Si calcola che, nel primo trimestre dell’anno, per le famiglie meno abbienti risultava un’inflazione del 12,5%, a fronte di quella per le famiglie più abbienti ferma all’8,2%

Scende il debito delle Amministrazioni pubbliche

Un dato positivo è quello che riguarda il debito delle Amministrazioni pubbliche. Secondo uno studio di Bankitalia, ad agosto sarebbe sceso a 2.840,7 miliardi, con una diminuzione rispetto al mese precedente pari a 18,3 miliardi.

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