Intelligenza artificiale, la prima proposta di regolamento

Il Parlamento Europeo sta vagliando la prima proposta di regolamento sull'intelligenza artificiale. Ne parliamo con Alessandro Longo.

Questa mattina a Radio Kiss Kiss abbiamo parlato di intelligenza artificiale e della proposta di regolamento relativa.




Per approfondire l'argomento è intervenuto Alessandro Longo, direttore agendadigitale.eu:

«Si tratta di una proposta di regolamento ed è la prima al mondo, e viene dalla Commissione Europea. La novità è che il Parlamento Europeo è in fase avanzata di discussione. La proposta di legge, infatti, viene avanzata ma poi deve fare vari giri per essere approvata in tutta l'Unione Europea. Forse avverrà tra uno o due anni. La proposta di legge pone delle regole da adottare, come ad esempio non si può usare l'intelligenza artificiale per mettere dei punteggi ai cittadini. E bisogna stare attenti anche quando la si usa per motivi di sicurezza, nel senso che la si può utilizzare, senza però diventare uno Stato di sorveglianza. Di buono, però, c'è da dire che l'intelligenza artificiale può aiutare le aziende e far crescere il Paese. Quindi, da una parte si vuole mettere dei paletti, dall'altra incentivare.»

L'intelligenza artificiale è il futuro, giusto?
«Sì, dobbiamo considerare che è una cosa già attuale e lo sarà molto di più in futuro, secondo gli studi. Oggi gli utilizzi più diffusi dell'intelligenza artificiale sono un po' invisibili, come ad esempio, quando andiamo su Facebook o su un e-commerce e troviamo i consigli su cosa vedere o su cosa acquistare. Poi, per esempio, le aziende effettuano dei controlli di qualità per vedere se un prodotto ha dei difetti; inoltre, l'intelligenza artificiale assiste nella ricerca di farmaci nuovi, come anche nei vaccini contro il Covid. E aiuta, infatti, i ricercatori a capire quali molecole siano più utili a formare il farmaco o il vaccino.»

Quanto siamo lontani da uno scenario tipo film "Terminator" o "Matrix"?
«Si tratterebbe di super intelligenza e, secondo alcuni esperti, potrebbe essere possibile nel futuro. Al momento, gli esperti dicono che non abbiamo nemmeno idea di come poterci arrivare, di come far avere una coscienza alle macchine.»

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