Zambrotta: “Gattuso può ridare entusiasmo e identità alla Nazionale”

Gianluca Zambrotta parla a Vivo Azzurro TV del nuovo ct Gattuso, della sua carriera e dei progetti per i giovani calciatori.

Gianluca Zambrotta si è raccontato a Vivo Azzurro TV, soffermandosi sul nuovo commissario tecnico della Nazionale, Rino Gattuso. L’ex campione del mondo ha espresso fiducia nelle capacità di Gattuso, ricordando anche i valori condivisi da una generazione cresciuta nei campi di provincia e la propria esperienza personale nel calcio.

Gattuso e la Nazionale: le parole di Zambrotta

 Zambrotta ha dichiarato: “Rino può restituire entusiasmo e identità alla Nazionale”. L’ex difensore ha spiegato di riporre grande fiducia nel nuovo ct: “È preparato, ha esperienza, ma soprattutto è uno che ha sempre superato ogni difficoltà con spirito di sacrificio e umiltà”. Secondo Zambrotta, questi sono valori che accomunano una generazione di calciatori cresciuti lontano dai riflettori, ma con grandi sogni. L’ex azzurro ha aggiunto che continua a vedere “quel fuoco” negli occhi di chi ha fame, proprio come Gattuso.

L’inizio della carriera e l’esperienza in Nazionale

 Zambrotta ha raccontato i suoi primi passi nel calcio: “Sono nato e cresciuto a Como e ho iniziato a dare i primi calci al pallone nel 1986. Andavo a giocare all’oratorio”. Ha ricordato con affetto il campetto di Rebbio e l’US Alebbio, dove tutto è iniziato con mister Giorgio Taiana. Nel febbraio 1999 è arrivata la prima chiamata in Nazionale, a Pisa contro la Norvegia: “Ero al Bari, davanti c’erano mostri sacri. Ma io pensavo solo a lavorare”. Successivamente, il passaggio alla Juventus e il cambio di ruolo voluto da Lippi sono stati momenti decisivi: “Camoranesi era più forte nell’uno contro uno. In quel ruolo, trovai spazio prima in squadra e poi in Nazionale, dopo l’addio di Maldini”.

Il Mondiale 2006 e il lavoro con i giovani

 Zambrotta ha ricordato il Mondiale 2006, segnato da un infortunio all’inizio della competizione: “Si fa male all’inizio: stiramento al retto femorale. Ma Lippi crede in lui e nel gruppo. Ha fatto un lavoro unico. Ha costruito un muro per proteggerci e, se qualcosa usciva da quel muro, si arrabbiava, come avete visto in una famosa conferenza stampa”. Dopo il ritiro, Zambrotta si è dedicato ai giovani fondando l’Eracle Football Club. “Cerco di trasmettere gli insegnamenti che i miei genitori hanno dato a me: libertà, nessuna pressione e divertimento”. Insieme a Cesare Prandelli e Simone Perrotta sta lavorando a un piano per rifondare il calcio giovanile: “Vogliamo far divertire i ragazzi, senza insistere su troppe informazioni tattiche. Puntiamo sulla tecnica, sulla fantasia. Perché oggi sono sempre meno i talenti. E dobbiamo tornare a cercarli davvero”.

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