La serie “Il Mostro” di Stefano Sollima, presentata in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, offre una nuova prospettiva sul caso del Mostro di Firenze, basandosi esclusivamente su atti processuali e testimonianze reali.
Un approccio innovativo al true crime
“Il Mostro” si distingue per l’uso esclusivo di dialoghi tratti da atti processuali e testimonianze dirette, evitando qualsiasi invenzione narrativa. Questo metodo conferisce alla serie un realismo unico, differenziandola dalle tradizionali produzioni di genere. La regia di Sollima enfatizza atmosfere cupe e tensioni latenti, con una fotografia che utilizza toni scuri per sottolineare gli elementi cruciali della narrazione.
La struttura narrativa e i personaggi
La serie è composta da quattro episodi, ciascuno focalizzato su un diverso sospettato, offrendo molteplici punti di vista sul caso. Questa scelta narrativa mette in luce la complessità delle indagini e le numerose piste seguite nel corso degli anni. Gli ambienti rappresentati sono caratterizzati da un realismo crudo, lontano dalle rappresentazioni idealizzate spesso presenti in altre produzioni.
Il contesto storico e sociale
“Il Mostro” non si limita a raccontare gli eventi criminali, ma esplora anche i cambiamenti sociali dell’Italia dell’epoca, evidenziando come l’evoluzione dei ruoli di genere abbia influenzato la società e, indirettamente, le dinamiche legate al caso. La serie offre una riflessione sulle trasformazioni culturali e sulle reazioni che queste hanno suscitato.