Valeria Bruni Tedeschi, attrice e regista italiana, ha recentemente condiviso con “Il Messaggero” dettagli intimi della sua vita privata e professionale, offrendo uno sguardo approfondito sul suo rapporto con la sorella Carla Bruni e sulle esperienze che hanno segnato il suo percorso artistico.
Il rapporto con la sorella Carla Bruni
Durante un’intervista, Valeria ha rivelato che la sorella Carla Bruni non desidera recitare nei suoi film. Ha raccontato un aneddoto della loro infanzia: «Da bambine, a Natale, le facevo lezioni di sesso». Inoltre, ha ammesso di aver ferito alcune persone realizzando i suoi film, ma ha sottolineato la necessità di attingere alla realtà per il suo lavoro: «Per fare il mio lavoro ho bisogno della realtà e poi ho bisogno di poter farne quello che voglio, sennò non posso farlo il mio lavoro».
Esperienze personali e uso di sostanze
Valeria ha scelto di raccontarsi senza filtri, parlando apertamente del suo passato e del difficile rapporto con le droghe durante la giovinezza. Nell’intervista, intensa e sincera, ha confessato di aver sperimentato diverse sostanze stupefacenti, tra cui cocaina, MDMA ed eroina.
Ha rivelato di aver avuto una relazione con un fidanzato tossicodipendente, che purtroppo ha perso la vita proprio a causa dell’eroina. Un’esperienza che ha lasciato un segno profondo nella sua vita e che l’ha spinta a riflettere sulle conseguenze distruttive della dipendenza.
Valeria ha ammesso di aver provato l’eroina una sola volta, descrivendola come “incredibile, meravigliosa”, ma precisando con fermezza di aver scelto consapevolmente di non farlo mai più. Quella decisione, ha spiegato, è stata dettata dalla lucidità di comprendere il rischio concreto di non riuscire a tornare indietro.
Il suo racconto, forte e toccante, è anche un messaggio di responsabilità e consapevolezza, soprattutto per i più giovani. Un modo per dire che è possibile cadere e poi rialzarsi, scegliendo la vita e la propria salute mentale e fisica.
Superstizioni e gestione dell’ansia
L’attrice ha condiviso con grande trasparenza alcuni aspetti intimi della sua quotidianità, rivelando di essere una persona molto superstiziosa. Tra le sue abitudini più curiose, ha raccontato di prestare attenzione a numeri ricorrenti, simboli e persino alla scelta dei passi da compiere, quasi a voler evitare segni considerati negativi.
Per tenere sotto controllo l’ansia, ha spiegato di adottare un approccio personale e bilanciato, alternando spiritualità e farmacologia. In particolare, ha dichiarato — secondo quanto riportato da Il Mattino — di trovare conforto nella lettura degli insegnamenti di Thich Nhat Hanh, celebre monaco e maestro zen vietnamita, noto per la sua filosofia sulla consapevolezza e la pace interiore. Ma, con una nota di ironia e realismo, ha aggiunto:
«Prendo entrambi! Leggo qualche pagina dei suoi libri con un piccolo ansiolito. È l’ideale».
Una confessione che unisce leggerezza e verità, e che racconta il bisogno, sempre più comune, di trovare un equilibrio tra mente e corpo, tra introspezione e supporto medico, per affrontare la complessità della vita quotidiana.