‘Un Professore’, Alessandro Gassmann: “Da studente ero una capra. L’educazione sessuale a scuola è indispensabile”

n un’intervista a Leggo, Alessandro Gassmann racconta il suo passato da studente “capra”, le punizioni del padre Vittorio, e riflette sull’importanza dell’educazione sessuale e sentimentale nelle scuole. Dal 20 novembre torna su Rai1 con la terza stagione di Un professore, accanto a Claudia Pandolfi.

Dal 20 novembre torna in prima serata su Rai1 Un professore, la serie che ha conquistato il pubblico e che vedrà Alessandro Gassmann ancora nei panni del carismatico docente di filosofia Dante Balestra. Al suo fianco, come nelle precedenti stagioni, Claudia Pandolfi e un gruppo di studenti ormai prossimi alla maturità. In occasione del debutto della terza stagione, l’attore ha raccontato a Leggo il legame speciale con questo ruolo, le proprie esperienze scolastiche e la necessità di introdurre l’educazione sentimentale e sessuale nei programmi scolastici.

«Mi ha fatto crescere come persona»

«A questa serie tv, di cui già prepariamo la quarta stagione, devo tantissimo – ha spiegato Gassmann –. Mi ha regalato un personaggio che non pensavo mi somigliasse tanto. Il professor Dante Balestra è il docente che avrei voluto avere e, in un certo senso, ha riscattato il mio passato di studente ‘capra’. Mi capita che la gente mi fermi per chiedermi consigli filosofici e io devo ricordare che nella vita sono un attore, non un insegnante! Per interpretarlo mi sono rimesso a studiare filosofia, e questo mi ha fatto crescere. Nella serie affrontiamo tutto: dalla guerra al bullismo, dal clima ai social».

«Da studente ero una capra, e papà Vittorio mi puniva»

Ripensando ai suoi anni di scuola, Gassmann non ha dubbi: «A scuola ero davvero una capra, non trovo un altro termine. E poi dovevo tornare a casa con i brutti voti, dove mi aspettava un padre che si chiamava Vittorio Gassman. Mi convocava nel suo studio pieno di libri – tutti letti da lui – e per me era un incubo. Seguivano punizioni: niente paghetta o qualche giorno chiuso in casa. Oggi invece, davanti a un brutto voto, i genitori protestano contro l’insegnante, a volte perfino con un avvocato. È cambiato tutto».

«Serve l’educazione sentimentale e sessuale»

L’attore riflette anche sul ruolo educativo della scuola e della famiglia: «Introdurrei l’educazione sentimentale e sessuale. Non possiamo affidarla ai social o, peggio, ai siti pornografici. Offrono modelli irreali che rischiamo di voler imitare. Molte famiglie hanno smesso di fare il loro lavoro educativo. Una formazione di questo tipo servirebbe sia a scuola che in casa. Ed è importante che se ne parli anche in tv: è un vero servizio pubblico».

«Oggi manca il dialogo vero»

Per Gassmann, uno dei mali più gravi della società contemporanea è la mancanza di confronto: «Ci manca il dialogo diretto, la capacità di parlarci guardandoci in faccia e non solo tramite le chat. Manca il confronto tra generazioni. In Un professore questo dialogo c’è ed è una delle ragioni del successo della serie, perché riapre la conversazione nelle famiglie dopo la puntata».

Con ironia e lucidità, Alessandro Gassmann si racconta così alla vigilia del ritorno sul piccolo schermo, tra ricordi familiari, riflessioni sociali e un personaggio che – come lui stesso ammette – “esce dalla fiction” per parlare davvero al pubblico.

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