Renato Zero, alla vigilia del suo 75° compleanno, annuncia l’uscita del suo nuovo album “L’OraZero”, previsto per il 3 ottobre. L’album, composto da diciannove tracce, vede la collaborazione di artisti come Mariella Nava, Stefano Di Battista e Nicky Nicolai. Presentato in anteprima al Teatro Brancaccio di Roma, “L’OraZero” rappresenta una riflessione profonda sull’attualità e sulle sfide personali e collettive.
“L’OraZero”: un invito alla riflessione personale
Renato Zero definisce L’OraZero come un momento cruciale di riflessione e bilancio nella vita di ogni individuo. «Mi rendo conto che l’ora zero è un’esperienza comune a tutti», spiega il cantautore, «perché prima o poi ognuno di noi è chiamato a fare i conti con un bilancio personale, a fare i conti con sé stesso».
Secondo Zero, dentro ciascuno si nascondono battaglie interiori, conflitti e situazioni irrisolte che richiedono coraggio e determinazione per essere affrontate. «Ognuno combatte la propria guerra», aggiunge, «e spesso il nemico più insidioso è proprio dentro di noi: sono le nostre paure, le nostre insicurezze, i dubbi che ci frenano».
Con L’OraZero, Renato vuole raccontare proprio questo percorso di lotta interiore, un cammino di crescita personale in cui cerca di vincere la sua battaglia, ma che allo stesso tempo invita anche chi ascolta a riflettere sulle proprie sfide e trasformarle in forza. L’album diventa così uno specchio in cui guardarsi, un’occasione per fare i conti con sé stessi e trovare la motivazione per rinascere.
Critica ai governi e all’indifferenza sociale
Renato Zero manifesta una profonda preoccupazione nei confronti dell’indifferenza crescente verso le tragedie che colpiscono il mondo. Con parole forti e dirette, l’artista critica aspramente l’atteggiamento dei governi, accusandoli di mantenere la popolazione nell’ignoranza a tutti i costi. «I governi ci tengono ignoranti», denuncia, «e questo ci impedisce di comprendere pienamente la gravità delle situazioni che accadono intorno a noi».
Zero sottolinea il pericolo di un assuefarsi progressivo al dolore e alla sofferenza, che rischia di trasformarsi in una rassegnazione pericolosa. «Mi preoccupa molto l’abituarsi al dolore e a un regime che definisco terroristico», afferma con amarezza, riferendosi a contesti di violenza e oppressione che continuano a generare sofferenza senza suscitare una reazione adeguata.
In modo particolare, il cantante denuncia il silenzio e la mancanza di attenzione verso i bambini vittime dei conflitti, evocando con dolore l’immagine dei piccoli morti a Gaza. «Silenzio per i bimbi morti a Gaza», afferma con amarezza, evidenziando come la voce delle vittime più innocenti venga troppo spesso ignorata o dimenticata.
Attraverso queste parole, Renato Zero invita a non chiudere gli occhi di fronte alle ingiustizie e alle tragedie globali, spronando a una presa di coscienza collettiva e a un impegno più deciso per il cambiamento.
La responsabilità degli artisti nella società
Renato Zero sottolinea l’importanza del ruolo degli artisti nel promuovere la pace e la consapevolezza sociale: “Ogni artista, punk, rapper non importa il genere, dovrebbe fare un lavoro di riconciliazione, riappacificazione. Siamo una famiglia meravigliosa e insieme dovremmo cercare di…”.