Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, dopodomani festeggerà i 70 anni. Cantautore, conduttore televisivo e personaggio amatissimo dal pubblico, si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera, ripercorrendo una vita segnata da enormi successi musicali, cadute dolorose e rinascite sorprendenti.
«Credevo di morire a 50 anni»
«Pensavo che non sarei arrivato a 70, mi sono sputtanato tutto – confessa –. Credevo che i miei figli si sarebbero arrangiati. Invece sono ancora qui».
Per festeggiare, l’artista ha organizzato un grande evento a Ponticino, in un palazzo costruito negli anni ’80 con l’idea di trasformarlo in hotel: «Spesi due miliardi di lire, andò male e mi ritrovai con il triplo dei debiti. Mi pignorarono persino pianoforte e chitarre. Adesso, dopo tanti anni, è la mia rivincita».
Dal successo ai debiti
Miliardario a soli 23 anni, Pupo conobbe presto il rovescio della medaglia: «Ho bruciato almeno 50 milioni tra investimenti sbagliati e gioco d’azzardo. Una volta persi 130 milioni in una sola notte, giocando a Chemin de Fer al Casinò di Saint Vincent».
La dipendenza lo portò anche a situazioni pericolose: «Finì che pagavo gli strozzini con assegni da dieci milioni, su cui incassavano nove. Mi hanno puntato una pistola al petto. O diventavo cattivo anch’io o non ne uscivo».
L’amore e il ménage a tre
Da oltre cinquant’anni sposato con Anna e da 36 anni legato anche a Patricia, Pupo rivendica il suo stile di vita poliamoroso: «Vivo in un ménage a tre, ma sono molto geloso. Come tutti i traditori seriali, non sopporterei di essere tradito».
Ammette anche una vita sentimentale movimentata: «Gli amici avevano paura a presentarmi le mogli… e a volte facevano bene. Ho fatto soffrire molte persone, ma sono egoista: penso prima a me».
La carriera e la musica
Nonostante le cadute, la musica gli ha permesso di risollevarsi: «Con i concerti e i diritti d’autore guadagno ancora tanto. Solo Sarà perché ti amo mi rende milioni ogni anno».
A ottobre partirà un tour mondiale per celebrare i 50 anni di carriera, mentre venerdì uscirà il nuovo album L’equilibrista: «È la mia vita, camminare sul filo senza protezione, cadere e rialzarsi».
Nessun rimpianto
Pupo chiude l’intervista con un bilancio netto: «Se tornassi indietro, rifarei tutto, anche gli sbagli. Ho fatto soffrire molti, ma la mia vita è stata questa. Non credo né all’inferno né al paradiso: dopo la morte c’è solo un’anestesia eterna».