Kylian Mbappé ha raccontato il suo percorso da professionista, tra pressioni, aspettative e riflessioni personali. In una lunga intervista a L’Equipe, l’attaccante ha parlato della sua mentalità vincente, delle difficoltà incontrate fuori dal campo e del suo rapporto con la nazionale francese.
Pressione e ambizione: le parole di Mbappé
“Non ho il diritto di fallire, so che devo vincere: ma è anche per questo che sono tenuto in grande considerazione”, ha dichiarato Mbappé. L’attaccante ha spiegato di essere “più esigente con me stesso della maggior parte delle persone” e di non aver mai voluto accettare il fallimento. “Non mi dà fastidio quando la gente mi critica per questo. Affronto tutto con molta calma. E vieni considerato tanto anche perché accetti tutto questo, sei resiliente e vuoi sempre vincere”.
Fama, denaro e rapporti personali
Mbappé ha riflettuto anche sul potere del denaro e sulle responsabilità che comporta: “Più ne hai, più problemi hai. Non sei più lo stesso. Hai responsabilità, impegni, un lavoro e conti da tenere”. Ha sottolineato l’importanza della famiglia e della fiducia, ma anche la difficoltà di mantenere certi rapporti: “A volte non funziona, e bisogna saperlo dire. Questo non significa che il legame sia rotto, ma che questa relazione non funziona. È più difficile a dirsi che a farsi, ed è un problema che molti atleti e personalità affrontano”. Mbappé ha aggiunto: “Ho avuto la fortuna di guadagnare tanti soldi, ma non mi sono mai sentito un re. Avere carta bianca. Sentirsi dire di sì a tutto. Quando devi dire di no, devi dire di no. La mia famiglia dice ‘no’ più che ‘sì'”.
Il calcio, la nazionale e il futuro
Parlando del suo rapporto con il calcio, Mbappé ha detto: “Se non avessi questa passione, il mondo del calcio mi avrebbe disgustato molto tempo fa”. Ha raccontato di aver pianto solo per gli infortuni e di aver sofferto particolarmente dopo la sconfitta del PSG contro il Manchester City nel 2021: “Ho quasi pianto allora perché mi sono sentito inutile”. Sulla nazionale francese, Mbappé ha affermato: “È la squadra più talentuosa. La più forte, non ancora. Quella con il maggior potenziale però. In ogni ruolo, giocano titolari dei migliori club del mondo. Ma come squadra, non siamo ancora più forti della nazionale che ha vinto il mondiale del Mondo nel 2018 o di quella che ha raggiunto la finale nel 2022”. Su Zidane come possibile ct, ha concluso: “Se è lui bene, se qualcun altro anche. Ma è l’unico nella storia del calcio francese ad avere quasi tutti i diritti”.