Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha rilasciato un’intervista a ‘Belve Crime’, in cui ha parlato del suo tentativo di suicidio in carcere e della sua continua preghiera per Yara.
Il tentativo di suicidio in carcere
Durante l’intervista, Bossetti ha rivelato di aver tentato il suicidio mentre era detenuto. Ha raccontato di essersi ritrovato con una cintura al collo e la testa nel lavandino, senza ricordare come fosse arrivato a quel punto. Ha descritto l’episodio come un momento in cui la sua mente era "partita".
La preghiera quotidiana per Yara
Bossetti ha dichiarato di pregare ogni giorno per Yara Gambirasio. Ha espresso comprensione per il dolore dei genitori di Yara, affermando che la perdita di un figlio è inquantificabile. Ha aggiunto che, secondo lui, non è stata fatta la giustizia che i genitori di Yara avrebbero meritato, poiché si sarebbero dovute percorrere diverse strade.
Le dichiarazioni sul DNA e l’arresto
Bossetti ha discusso del DNA trovato sugli indumenti di Yara, affermando di voler capire come il suo DNA sia finito lì. Ha negato di aver effettuato ricerche specifiche su internet riguardanti "ragazzine rosse rasate", suggerendo che tali ricerche potrebbero apparire automaticamente quando si clicca inavvertitamente qualcosa. Ha inoltre descritto il momento del suo arresto come indegno, disumano e vergognoso, raccontando di essere stato costretto ad abbassare lo sguardo e inginocchiarsi.