Maria Giovanna Elmi: “Ho condotto Sanremo senza cachet. L’intervista della Balivo? Non ha capito che doveva fermarsi”

Maria Giovanna Elmi racconta la sua esperienza a Sanremo senza compenso e commenta l'intervista con Caterina Balivo.

Maria Giovanna Elmi, storica annunciatrice televisiva, ha recentemente condiviso ricordi e riflessioni sulla sua carriera e su episodi significativi della sua vita professionale. In un’intervista al Corriere della Sera, ha rievocato la sua partecipazione al Festival di Sanremo del 1977, il primo trasmesso a colori, sottolineando l’emozione provata e il fatto di averlo condotto senza percepire alcun cachet, ricevendo solo l’indennità di trasferta. 

L’esperienza a Sanremo 1977

Nel 1977, Maria Giovanna Elmi ha avuto l’onore di co-condurre il Festival di Sanremo, un’edizione storica in quanto prima trasmessa a colori. Nonostante l’importanza dell’evento, ha rivelato di non aver ricevuto alcun compenso per la sua partecipazione, ad eccezione dell’indennità di trasferta. Ha descritto l’esperienza come un’enorme emozione e un grande onore. Durante quel Festival, Mike Bongiorno le fornì un prezioso supporto, consegnandole una scatola con le schede di tutti i cantanti per evitare imbarazzi, dimostrando così la sua generosità. 

L’incidente con Caterina Balivo

Recentemente, Maria Giovanna Elmi è stata ospite del programma “La Volta Buona” condotto da Caterina Balivo. Durante l’intervista, la conduttrice ha insistito nel chiedere dettagli sull’annullamento del primo matrimonio della Elmi da parte della Sacra Rota. Nonostante l’evidente imbarazzo dell’ospite, Balivo ha continuato a porre domande su questo tema personale. In seguito, la conduttrice si è scusata pubblicamente, ammettendo di aver seguito un copione e riconoscendo l’errore. Elmi ha accettato le scuse, ma ha sottolineato che Balivo non ha capito che avrebbe dovuto fermarsi, evidenziando l’importanza di trattare certi temi con sensibilità. 

Riflessioni sulla televisione attuale

Maria Giovanna Elmi ha espresso opinioni sulla televisione contemporanea, affermando che manca la voglia di far sognare e che programmi come “Almanacco di bellezza” rappresentano rare oasi culturali. Ha anche condiviso ricordi di incontri con grandi personaggi, come Audrey Hepburn, che le chiese un autografo per il figlio, e Giulio Andreotti, che volle essere intervistato da lei. Questi episodi le hanno insegnato che i più grandi sono spesso i più semplici. 

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