Dalla musica alla televisione, dai ricordi di Pippo Baudo al legame con Berlusconi, fino al rimpianto per Playboy. A 360 gradi, Iva Zanicchi si racconta senza filtri, tra successi, incontri indimenticabili e qualche pagina che avrebbe preferito non scrivere.
Il consiglio di Baudo e il fiuto per i talenti
La carriera di Iva Zanicchi si intreccia con quella di Pippo Baudo fin dagli esordi: «Pippo mi presentò a Castrocaro, ero una debuttante. Lui sognava di condurre il Festival di Sanremo, io di cantarlo. Alla fine il destino ci ha premiato: lui lo ha condotto tredici volte, io ne ho fatti undici e ne ho vinti tre».
Un consiglio del conduttore è rimasto inciso nella sua memoria. Era il 2003, quando la Zanicchi tornava all’Ariston con Fossi un tango: «Volevo un look sofisticato, avevo un caschetto alla Valentina. Pippo mi disse che se non fossi arrivata in finale avrei dovuto farmi un esame di coscienza: la canzone era bella, ma la gente non mi riconosceva».
E di talenti Baudo – e anche Iva – ne hanno visti tanti. La cantante ricorda: «Ero ospite per le prove dei giovani. Arriva una ragazza e mi fa: “Guarda come tiene il microfono, come lo allontana e lo avvicina. Farà strada anche all’estero”. Era Laura Pausini».
Il ricordo del compagno
Un anno fa la perdita più dolorosa: la morte del compagno Fausto Pinna. «Era davanti al suo mare in Sardegna, ma so che è ancora con me», racconta con emozione. Poi un ricordo tenero e ironico: «Non si lamentava mai, andava avanti con la morfina. Un giorno mi disse: “Iva, fammi ridere”. Io mi misi a camminare nuda. Lui alzò gli occhi al cielo: è pazza».
Sinatra e l’occasione mancata
Tra gli aneddoti più curiosi, quello legato a Frank Sinatra. «Ero al Waldorf Astoria, vestita come un albero di Natale. Mandai un messaggio per conoscerlo. Le sue guardie lo respinsero, ma poco dopo arrivò un biglietto: “Domani nella mia suite”». Iva rifiutò l’invito: «Una signorina disse: “Ci vado io”».
Playboy, il grande rimpianto
Il capitolo meno amato della sua carriera resta il servizio fotografico per Playboy del 1979: «È l’unica cosa di cui mi pento. A 40 anni si fanno sciocchezze. Comprai tutte le copie, mio padre non lo vide mai. Ma un suo amico toscano sì, e commentò: “La tua figliola non è male”. Mamma disse che avevo posato per Famiglia Cristiana. Dopo tre mesi, in Giappone, mi ritrovai su Playboy».
I rapporti con Mina e Ornella Vanoni
Parlando delle sue colleghe, Zanicchi ha smentito qualsiasi rivalità con Mina e Ornella Vanoni. Ha raccontato un aneddoto curioso: «Ornella pensava fossi morta». Questo episodio ha suscitato in lei una riflessione sull’importanza dei rapporti umani e sulla necessità di mantenere i contatti con le persone care.
Berlusconi e la televisione
Determinante, invece, fu l’incontro con Silvio Berlusconi. «Dopo Premiatissima mi disse: “Perché non prova con la tv?”. Due mesi diventarono dieci anni». Un rapporto speciale, fatto anche di gesti affettuosi: «L’ultima telefonata fu per chiedermi se poteva mandarmi due mazzi di fiori. Gli dissi: “Uno basta”. Arrivarono due quadri con fiori bellissimi».
E oggi, con il contratto Mediaset in scadenza, la Zanicchi guarda al futuro: «Diaco mi voleva nel suo programma in Rai, mi sarebbe piaciuto, ma non potevo fare uno sgarbo».