Garante Privacy avvia istruttoria sulla diffusione dell’audio privato di Raoul Bova

Il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto un'istruttoria sulla diffusione non consensuale di un audio privato dell'attore Raoul Bova, rilanciato sui social con toni denigratori.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’istruttoria in seguito alla diffusione non autorizzata di un audio privato dell’attore Raoul Bova. L’audio, proveniente da una conversazione privata via chat tra Bova e un terzo, è stato rilanciato sui social media, spesso accompagnato da contenuti ironici o denigratori, ottenendo ampia risonanza mediatica. 

Dettagli dell’istruttoria del Garante

L’Autorità ha aperto l’istruttoria per accertare eventuali violazioni della normativa sulla privacy e delle regole deontologiche dei giornalisti. L’audio è stato diffuso senza il consenso dell’attore, provenendo da una conversazione privata via chat. Il contenuto è stato successivamente rilanciato sui social media, spesso accompagnato da post, video e vignette dal tono ironico o denigratorio, ottenendo un’ampia risonanza mediatica. 

Avvertimento del Garante sulla diffusione dell’audio

A seguito del reclamo presentato da Raoul Bova, il Garante ha emesso un avvertimento rivolto a tutti i potenziali utilizzatori dell’audio o di contenuti estratti dalla conversazione privata dell’attore. L’Autorità ha ribadito che l’ulteriore diffusione di tali materiali potrebbe comportare l’adozione di provvedimenti opportuni, inclusi quelli di carattere sanzionatorio. 

Contesto e reazioni alla diffusione dell’audio

L’audio in questione è parte di una conversazione privata tra Raoul Bova e la modella Martina Ceretti. Secondo alcuni rumors, l’imprenditore Federico Monzino avrebbe consegnato il materiale a Fabrizio Corona in cambio di mille euro in contanti e del numero di un presunto pusher. Monzino ha negato di aver ricevuto denaro o favori, affermando di aver consegnato gli audio per promuovere l’immagine della sua amica.

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