Raffica di attacchi nella notte contro la Global Sumud Flotilla, la missione internazionale partita dal Mediterraneo per portare aiuti umanitari a Gaza. Diverse imbarcazioni sono state prese di mira da droni mentre sostavano in acque internazionali a sud di Creta. Secondo quanto riferito dagli organizzatori, sono stati utilizzati bombe sonore, spray urticante e materiale non identificato.
Danni e paura a bordo
Le esplosioni, riprese in alcuni video diffusi sui social, hanno colpito almeno undici navi. Due imbarcazioni hanno riportato danni significativi: la Zefiro, con lo strallo di prua rotto, e la Morgana, rimasta senza vela principale. “Sono stati messi a rischio la sicurezza e la vita delle persone a bordo”, ha denunciato Maria Elena Delia, portavoce italiana della missione, parlando di “gravità senza precedenti perché avvenuta in acque internazionali, nella più totale illegalità”.
Fortunatamente non risultano feriti, ma gli organizzatori hanno spiegato che i danni saranno valutati nelle prossime ore.
La reazione diplomatica
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, informato a New York durante l’Assemblea generale Onu, ha chiesto all’ambasciata italiana a Tel Aviv di raccogliere informazioni e ha ribadito a Israele la richiesta di garantire l’incolumità delle persone a bordo, tra cui numerosi cittadini italiani, parlamentari ed europarlamentari.
Accuse contro Israele
Gli organizzatori della Flotilla puntano il dito contro Israele, accusato di voler intimidire la missione. Tel Aviv aveva già dichiarato che non avrebbe permesso la rottura del blocco navale su Gaza, proponendo di far attraccare le imbarcazioni ad Ashkelon per consegnare gli aiuti. Un’ipotesi respinta dagli attivisti, che accusano Israele di voler controllare e ritardare la consegna degli aiuti umanitari.
La missione
La Global Sumud Flotilla è composta da 51 navi partite da Spagna, Italia, Tunisia e Grecia con l’obiettivo di forzare il blocco navale israeliano e portare direttamente a Gaza medicinali e beni di prima necessità. Gli organizzatori assicurano che, nonostante gli attacchi, la missione non si fermerà.