La seconda edizione di Io Canto Family, tornata su Canale 5 lo scorso 16 settembre con la conduzione di Michelle Hunziker, porta con sé una grande novità: l’arrivo di Ermal Meta tra i coach. Accanto a lui, a guidare le squadre in gara, ci sono Giusy Ferreri, Sal Da Vinci e Serena Brancale, mentre in giuria brillano due icone come Noemi e Patty Pravo.
Per Meta, abituato a esprimersi attraverso la scrittura e l’interpretazione di brani intensi e profondi, il ruolo di coach rappresenta una sfida inedita: non basta valutare le esibizioni, bisogna accompagnare i ragazzi e i loro familiari in un percorso artistico ed emotivo, costruendo insieme fiducia, consapevolezza e forza scenica.
Fin dalla prima puntata, il cantautore si è distinto per l’approccio empatico e diretto. Ha ascoltato con attenzione le storie dei giovani concorrenti, si è commosso insieme a loro e non ha nascosto le proprie emozioni davanti alle telecamere. Lontano dalla rigidità di certi talent show, Meta ha scelto la via dell’autenticità: quando un’esibizione lo ha toccato, non ha avuto timore di dirlo, lasciando trasparire la sua sensibilità di artista e di uomo.
La sua presenza arricchisce un programma che non è solo competizione canora ma anche racconto di legami familiari. In Io Canto Family, infatti, ogni giovane cantante sale sul palco accompagnato da un genitore, un fratello o un parente stretto. Il talento si mescola così con la dimensione affettiva, creando momenti di rara intensità. Ed è proprio in questo contesto che Ermal Meta sembra trovarsi a suo agio: la sua storia personale, il suo vissuto fatto di musica come strumento di riscatto e identità, gli permettono di entrare in sintonia con chi porta sul palco non solo una voce, ma anche una parte di sé.
La critica e il pubblico hanno accolto positivamente il suo debutto. Nei social e nei commenti delle prime recensioni, Meta è stato descritto come “vero”, “umano”, “coinvolgente”. La sua figura appare come il contraltare ideale a un format che rischierebbe altrimenti di scivolare nella pura gara televisiva. Invece, con lui, le performance diventano anche momenti di riflessione e crescita.
Per Ermal Meta, questo nuovo ruolo televisivo rappresenta anche l’occasione di ampliare la sua dimensione artistica. Non più soltanto cantautore pluripremiato, ma anche guida per nuove generazioni di interpreti, capace di trasmettere valori e passione oltre che tecnica musicale. In un’epoca in cui i talent spesso puntano sull’effetto spettacolare, la sua presenza dimostra che c’è ancora spazio per la delicatezza, la profondità e l’emozione sincera.
Con Io Canto Family, Ermal Meta non si limita a fare il coach: diventa un punto di riferimento per chi sogna di costruire il proprio futuro con la musica, senza mai dimenticare che dietro ogni voce c’è una storia da raccontare.