Alessandro Baudo è nato a Roma nel 1962 dalla relazione tra Pippo Baudo e Mirella Adinolfi, all’epoca sposata con Tullio Formosa, dirigente Rai. Per anni, Alessandro ha creduto che Formosa fosse suo padre, mentre considerava Baudo un lontano zio. La verità è emersa quando Formosa, gravemente malato, ha rivelato ad Alessandro la sua vera paternità. Nel 1996, un test del DNA ha confermato il legame biologico con Pippo Baudo, che ha riconosciuto ufficialmente il figlio.
La scoperta delle origini
Alessandro ha condiviso pubblicamente il profondo legame che lo univa a Pippo Baudo, parlando di un rapporto affettuoso e costante nel tempo. Per lui, Baudo non era solo il padre biologico, ma una figura familiare presente e amorevole, che ha sempre vissuto come uno “zio speciale”. In una recente intervista, riportata da Libero Magazine, Alessandro ha dichiarato: “Ricordo papà che era come uno zio, eravamo molto stretti. Pensavo che mio padre fosse Tullio. Sono fortunato perché ho avuto due padri.”
Queste parole raccontano una storia complessa ma profondamente umana, fatta di affetti che vanno oltre i legami di sangue. La scoperta della sua vera paternità, avvenuta in età adulta, ha rappresentato per Alessandro un momento di forte impatto emotivo, quasi uno shock. Tuttavia, anziché generare fratture, quella rivelazione ha aperto la strada a un nuovo capitolo della sua vita: quello di un rapporto costruito consapevolmente con Baudo, basato su rispetto, affetto e voglia di recuperare il tempo perduto.
Col tempo, quel legame si è rafforzato, trasformandosi in una relazione autentica e profonda. Alessandro ha spesso raccontato di quanto fosse grato per aver potuto condividere momenti significativi con il padre biologico, costruendo una nuova dimensione familiare fatta di stima reciproca e affetto sincero.
Carriera musicale e vita in Australia
Dopo aver scoperto le sue vere origini e aver ricostruito il rapporto con Pippo Baudo, Alessandro ha trovato nella musica una forma di espressione autentica e personale. Spinto da una passione coltivata nel tempo, ha intrapreso una carriera musicale che lo ha portato a pubblicare ben sette album, distinguendosi per la sua predilezione verso sonorità soul e blues, generi in cui ha saputo riversare emozioni, esperienze e riflessioni personali.
Nel corso della sua vita, Alessandro ha vissuto a lungo in Australia, dove ha costruito una nuova quotidianità, lontano dalle luci della ribalta italiana. Proprio lì ha formato una famiglia e, nel 1990, è diventato padre di Sean, suo primo figlio. Nonostante la distanza geografica, il legame con Baudo non si è mai spezzato: i due hanno mantenuto i contatti e, col passare degli anni, il conduttore ha potuto ricoprire un nuovo ruolo nella vita del figlio, diventando non solo nonno, ma anche bisnonno, una figura presente, seppur discreta, nelle tappe importanti della vita di Alessandro e della sua famiglia.
Questa relazione, costruita e coltivata nel tempo, rappresenta uno degli aspetti più intimi e meno noti della vita di Pippo Baudo, che ha saputo accogliere con affetto e responsabilità un legame riscoperto, trasformandolo in una parte significativa del suo percorso umano.
Il ritorno in Italia e il rapporto con il padre
Nel 2022, Alessandro ha compiuto una scelta significativa dal forte valore affettivo: ha deciso di lasciare l’Australia e rientrare in Italia per avvicinarsi al padre, Pippo Baudo. Dopo tanti anni vissuti all’estero, ha scelto di stabilirsi a Terni, città in cui ha potuto ricostruire una nuova quotidianità, ma soprattutto coltivare un rapporto più stretto e costante con Baudo.
In un’intervista rilasciata al settimanale DiPiù, Alessandro ha raccontato con sincerità le motivazioni dietro questo ritorno: “Ha la sua bella età, ma la sua tempra è forte, la sua voce è squillante. La mia decisione di trasferirmi in Italia è anche un modo per dirgli: ‘Io sono vicino a te, se hai bisogno chiama e io corro’.” Parole che rivelano non solo un profondo affetto, ma anche un senso di responsabilità e presenza concreta, tipico di un legame finalmente maturo e vissuto a pieno.
Questo trasferimento non ha rappresentato solo un cambiamento logistico, ma è stato anche l’occasione per rafforzare ulteriormente il loro legame familiare. Vivere a poca distanza ha permesso ad Alessandro di essere più presente nella vita quotidiana del padre, condividendo momenti semplici ma significativi, che negli anni precedenti erano stati impossibili a causa della distanza geografica. È stato un modo per recuperare il tempo perduto, ma anche per creare nuovi ricordi insieme, in una fase della vita in cui la vicinanza affettiva assume un valore ancora più profondo.