La partita di Eurolega tra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv, prevista il 21 novembre al Paladozza, è diventata un caso che coinvolge sport, sicurezza e politica. Il Governo e il Comune di Bologna si confrontano sulla gestione dell’evento, mentre sindacati di base, movimenti pro Palestina e collettivi hanno annunciato proteste e l’intenzione di bloccare la partita.
Il Governo conferma la partita
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, intervenendo all’assemblea dell’Anci a Bologna, ha escluso la possibilità di rinviare la sfida tra Virtus e Maccabi. Piantedosi ha dichiarato: “Si terrà. Non ci sono i soliti facinorosi che possono dettare l’agenda degli eventi che avvengono in tutta Italia, quindi si terrà. Speriamo di non essere costretti a dovere mettere in campo un esercito per poter contenere gli episodi ricorrenti di violenza”. La posizione del Governo sarebbe quella di non cedere alle pressioni dei manifestanti e di garantire lo svolgimento regolare dell’incontro.
Le posizioni del Comune di Bologna
L’assessora comunale alla Sicurezza, Matilde Madrid, ha espresso perplessità sulla scelta di far giocare la partita nel centro della città: “Non condivido la scelta di lasciar giocare nel cuore della città una partita così delicata sul piano dell’ordine pubblico”. Il sindaco Matteo Lepore ha definito Virtus-Maccabi “una partita a rischio: è giusto che si giochi” ma ha suggerito che disputarla all’Unipol Arena di Casalecchio “sarebbe la cosa migliore”. Lepore ha aggiunto: “Se il ministro Piantedosi vuole dimostrare che ha i muscoli, penso lo possa fare semplicemente dicendo ci fidiamo del Comune di Bologna. Io chiedo al Prefetto di gestire nel migliore modo possibile e chiedo anche ai manifestanti di non venire a distruggere la città perché agire contro la città non fa il bene della causa palestinese, della pace”.
Le proteste annunciate dai movimenti pro Palestina
I Giovani Palestinesi Bologna hanno pubblicato sui loro canali social un post intitolato “Fuori i sionisti da Bologna”, invitando a partecipare a un’assemblea pubblica il 19 novembre per organizzarsi in vista della partita. Nel post si legge: “Sulla base delle pratiche messe in campo nelle giornate di sciopero e lotta di fine settembre e inizio ottobre, invitiamo tutti a partecipare all’assemblea pubblica del 19 novembre, durante la quale discuteremo e ci organizzeremo in vista del 21. I dispositivi repressivi sono già stati palesati da Piantedosi, ma non ci troveranno impreparati o disillusi”.
