Finale infuocato ad Anfield durante la sfida di Champions League tra Liverpool e Atletico Madrid. Dopo la rimonta degli spagnoli e il gol decisivo di Van Dijk che ha fissato il risultato sul 3-2 per i padroni di casa, Diego Simeone ha perso la calma. Il tecnico dell’Atletico si è diretto verso gli spalti, visibilmente agitato, ed è stato trattenuto dal suo staff e dagli addetti alla sicurezza. Secondo quanto riportato, Simeone avrebbe accusato i tifosi di averlo insultato e di avergli rivolto gesti offensivi per tutta la partita.
Simeone spiega la sua reazione
Intervistato da Movistar dopo la partita, Simeone ha dichiarato: “Siamo in una situazione in cui non abbiamo il diritto di reagire. Non è giusto reagire, perché siamo i protagonisti. Ma allo stesso modo in cui combattiamo il razzismo e gli insulti verso i giocatori, vediamo anche quello che succede contro le panchine che sono attaccate alle tribune e non è facile ricevere insulti per tutta la partita. È arrivato il terzo gol e oltre agli insulti c’è stato un gesto, e io sono una persona”. Il tecnico ha spiegato al quarto uomo, l’italiano Marcenaro, i motivi della sua reazione, mostrando anche il gesto rivoltogli da un tifoso.
Espulsione e precedenti
L’arbitro aveva già deciso per l’espulsione di Simeone, che nel tragitto verso il tunnel degli spogliatoi ha continuato a ricevere insulti dagli spalti. Non è la prima volta che Simeone perde la calma in stadi inglesi: nel 2022 aveva lasciato Old Trafford tra una pioggia di bottiglie, mentre in passato era stato multato per gesti osceni durante una partita contro la Juventus. “La mia reazione all’insulto non è giustificabile, ma non sai cosa significa essere insultati senza sosta per 90 minuti”, ha aggiunto Simeone. “L’arbitro? Mi ha detto che ha capito, ma spero che il Liverpool possa migliorare e se identificano chi ha fatto questo lo punisca”.