La Fiorentina precipita sempre più in basso in classifica e la panchina di Stefano Pioli sembra ormai un terreno minato. La sconfitta per 1-0 contro il Lecce al Franchi, decisa da un gol di Medon Berisha al 23’ del primo tempo, segna la quarta battuta d’arresto nelle ultime cinque giornate e conferma il pessimo avvio di stagione della Viola: soli 4 punti dopo dieci giornate, ancora a secco di vittorie.
La contestazione dei tifosi è immediata e rumorosa: cori contro Pioli e i giocatori, fischi incessanti e richieste esplicite di onorare la maglia hanno accolto la squadra prima e dopo il match. All’uscita dal campo, il tecnico viola ha evitato la curva dirigendosi direttamente verso il tunnel degli spogliatoi, tra gli sguardi delusi dei supporters. La Fiorentina, intanto, entra ufficialmente in silenzio stampa, congelando ogni dichiarazione e lasciando alla dirigenza il compito di riflettere sul futuro della panchina.
Sul campo, la squadra ha sofferto la regia del Lecce e la brillantezza degli esterni Morente e Berisha, incapace di creare occasioni concrete. I tentativi di reazione nella ripresa, con i cambi di Mandragora, Sohm, Gudmundsson e Piccoli, non hanno portato i risultati sperati, e il rigore concesso a Ranieri all’84’ è stato giustamente revocato dopo l’on-field review.
In un contesto già delicato per la rescissione consensuale con il direttore sportivo Stefano Pradè, la posizione di Pioli appare sempre più traballante. La proprietà dovrà ora decidere se confermare il tecnico e provare a raddrizzare la stagione o compiere un cambio drastico per salvaguardare la Serie A. Intanto, la classifica resta impietosa e il Lecce, cinico e ordinato, raccoglie tre punti fondamentali nella lotta per la salvezza.
Il futuro di Pioli sulla panchina della Fiorentina, dopo questa ennesima delusione, rimane appeso a un filo.
