Emma Raducanu e lo stalker in tribuna: “Non riuscivo a vedere la palla tra le lacrime”

Emma Raducanu racconta la paura vissuta a Dubai a causa di uno stalker.

La paura vissuta a Dubai

“Non riuscivo a vedere la palla tra le lacrime, respiravo a malapena”. Con queste parole, Emma Raducanu ha descritto l’angoscia provata durante un torneo a Dubai, quando ha notato tra il pubblico lo stalker che la perseguitava. La giovane tennista britannica ha raccontato l’episodio per la prima volta ad Indian Wells, spiegando come si sia nascosta dietro la sedia dell’arbitro mentre l’uomo veniva allontanato dalla sicurezza. Successivamente, la polizia di Dubai ha emesso un ordine restrittivo nei confronti dello stalker.

Un episodio che poteva essere gestito meglio

Raducanu ha visto l’uomo già al primo gioco della partita e ha pensato: “Non so come farò a finire”. Secondo quanto riportato dalla BBC, la vincitrice degli US Open 2021 ha dichiarato che l’incidente “avrebbe potuto essere gestito meglio”. Tuttavia, da allora, ha ricevuto “più attenzione e maggiore sicurezza”. L’episodio ha messo in evidenza la necessità di una maggiore protezione per gli atleti, soprattutto in situazioni di vulnerabilità come quella vissuta da Raducanu.

Un inseguimento che durava da settimane

Lo stalker aveva seguito Raducanu in quattro tornei, avvicinandola nei pressi dell’hotel dei giocatori a Dubai il giorno prima del suo match contro Karolina Muchova. L’uomo le ha consegnato una lettera e le ha scattato una foto, un comportamento che ha comprensibilmente innervosito la tennista. Raducanu era già a conoscenza della sua presenza ai tornei di Singapore, Abu Dhabi e Doha nelle settimane precedenti. Sebbene avesse segnalato l’accaduto a un membro del suo team, l’informazione non è stata trasmessa alla WTA o al torneo fino al giorno successivo, lasciando il personale di sicurezza impreparato.

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