Vittorio Sgarbi torna in TV: le reazioni della figlia Evelina

Il critico d'arte Vittorio Sgarbi è tornato in televisione, suscitando le reazioni della figlia Evelina, che esprime preoccupazione per le sue condizioni di salute e denuncia un presunto plagio.

Vittorio Sgarbi è tornato in televisione, partecipando al programma “Cinque minuti” condotto da Bruno Vespa, dove ha presentato il suo nuovo libro “Il cielo più vicino”. Durante l’intervista, Sgarbi ha affrontato anche la questione sollevata dalla figlia Evelina riguardo alla richiesta di nomina di un amministratore di sostegno. Il critico d’arte ha dichiarato: “Evelina voleva attenzione, ha cercato di mettersi in evidenza, è quello che lei voleva e chiedeva. Capisco quello che ha fatto, ma lo trovo fuori misura”.

Le preoccupazioni di Evelina Sgarbi

Dopo l’apparizione televisiva del padre, Evelina Sgarbi ha espresso profonda preoccupazione per le sue condizioni di salute. In una nota, ha dichiarato: “Sapere che mio padre è stato trascinato nello studio Rai per registrare la puntata di Bruno Vespa, in condizioni di grande disagio, procurando anche imbarazzo fra gli stessi operatori Rai che lo immaginavano completamente diverso – camminava e respirava a fatica, sembrava un vecchio di 90 anni – mi provoca grandissimo dolore e mi fa sentire impotente. Perché ho avuto la riconferma che mio padre è completamente plagiato dal cerchio tragico. È un’altra persona”.

Interventi di esperti e familiari

Lo psichiatra Claudio Mencacci ha commentato il ritorno in TV di Sgarbi, affermando: “Abbiamo provato empatia nel vederlo, non è ancora al top della forma ma ci ha fatto capire che dobbiamo accettarci come siamo, anche se non perfetti”. Barbara Hary, ex compagna di Sgarbi e madre di Evelina, ha aggiunto: “Chi vuole davvero bene a Vittorio Sgarbi lo dovrebbe proteggere”.

La posizione legale di Evelina Sgarbi

L’avvocato Lorenzo Iacobbi, legale di Evelina Sgarbi, ha dichiarato: “Noi tuteliamo la persona Vittorio Sgarbi mentre altri continuano a tutelare il personaggio, l’uomo di cultura, l’uomo di talento. Noi invece vogliamo tutelare una persona anziana che ha subito delle gravi patologie e che al momento è ancora in uno stato depressivo”.

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