Trump su Kimmel: “Non censurato, ma cacciato per scarso talento”

Il presidente Donald Trump commenta la chiusura del Jimmy Kimmel Show, attribuendola a una mancanza di talento e bassi ascolti, e critica la copertura mediatica a lui sfavorevole.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente commentato la chiusura del “Jimmy Kimmel Live!”, attribuendola a una mancanza di talento del conduttore e a bassi ascolti. Questa dichiarazione ha suscitato un ampio dibattito sul ruolo dei media e sulla libertà di espressione negli Stati Uniti.

Le dichiarazioni di Trump sulla chiusura del Jimmy Kimmel Show

Durante una visita di Stato nel Regno Unito, il presidente Donald Trump non ha esitato a commentare la recente chiusura del talk show americano Jimmy Kimmel Live!, sollevando immediatamente un’ondata di reazioni. Interpellato dai giornalisti sull’argomento, l’ex presidente ha risposto con il suo consueto tono diretto e polemico:
«Potete pure invocare la libertà di espressione, ma la realtà è che è proprio scarso», ha affermato, riferendosi al conduttore Jimmy Kimmel.

Trump ha poi rincarato la dose, sostenendo che la chiusura del programma fosse inevitabile e perfettamente giustificata, attribuendola esclusivamente ai bassi ascolti e a una presunta mancanza di talento da parte del presentatore.
«È stato licenziato perché nessuno lo guardava più. Era ora. Quella decisione sarebbe dovuta arrivare molto tempo fa», ha aggiunto.

Le dichiarazioni, pronunciate in un contesto ufficiale e internazionale, hanno rapidamente fatto il giro dei media, riaccendendo la polemica tra Trump e il mondo dello spettacolo americano, in particolare con quei conduttori che in passato non hanno risparmiato critiche nei suoi confronti. Jimmy Kimmel, da anni noto per la sua satira pungente e spesso apertamente ostile all’ex presidente, è stato uno dei bersagli preferiti di Trump nel corso della sua presidenza e oltre. La chiusura del suo show, quindi, è stata accolta da Trump quasi come una “rivincita personale”.

Le parole del tycoon hanno sollevato un vivace dibattito tra sostenitori e detrattori. Da una parte chi sostiene la libertà di critica artistica e giornalistica, dall’altra chi condivide il giudizio tranchant di Trump sul valore televisivo del programma. Intanto, da parte di Kimmel non è ancora arrivata una replica ufficiale, ma conoscendo il suo stile, è probabile che la risposta – ironica e tagliente – arrivi presto.

Il calo degli ascolti del programma

Secondo i dati di Nielsen, il “Jimmy Kimmel Live!” ha registrato un calo di ascolti negli ultimi anni. Nel 2015, il programma aveva una media di 2,4 milioni di telespettatori, scesi a 1,5 milioni nel 2021. Nel 2025, gli ascolti medi si attestavano intorno a 1,6 milioni, con un picco negativo di 1,1 milioni ad agosto. Questo declino è stato attribuito a vari fattori, tra cui il cambiamento nelle abitudini di fruizione dei media.

Le critiche di Trump ai media

Oltre a commentare la chiusura del programma di Kimmel, Trump ha espresso critiche più ampie nei confronti dei media statunitensi. Ha affermato che il 97% delle reti televisive è contro di lui e ha minacciato di sospendere le licenze di quegli outlet che, a suo dire, non si comportano correttamente nei suoi confronti. Ha dichiarato: “Valuterò se interrompere le licenze di tanti outlet televisivi che non si comportano bene con me. Mi fanno solo cattiva pubblicità, insomma, loro hanno una licenza. Penso che quella licenza possa essere ritrattata o rimossa”.

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