Il presidente Donald Trump ha espresso soddisfazione per la sospensione del programma di Jimmy Kimmel, definendo il conduttore "senza talento" e congratulandosi con l’emittente ABC per la decisione.
Sospensione del programma di Jimmy Kimmel
Il late night show "Jimmy Kimmel Live!" è stato sospeso a tempo indeterminato dall’emittente ABC. La decisione è stata presa dopo che Kimmel ha fatto alcuni commenti riguardo alla morte dell’attivista conservatore Charlie Kirk. Durante una delle sue trasmissioni, Kimmel ha criticato la reazione dei sostenitori di Trump all’omicidio di Kirk, affermando: "Abbiamo toccato nuovi minimi storici nel weekend con la gang MAGA che provava a far passare il ragazzo che ha ucciso Charlie Kirk come qualsiasi cosa tranne che uno di loro". In un altro episodio, Kimmel ha detto: "Invece di puntare il dito in modo rabbioso, possiamo almeno per un giorno concordare sul fatto che uccidere un altro essere umano è orribile e mostruoso?".
Reazioni e conseguenze
La sospensione di Kimmel ha suscitato reazioni contrastanti. Brendan Carr, presidente della Federal Communications Commission (FCC), ha sottolineato che "le emittenti locali hanno l’obbligo di tutelare l’interesse pubblico". Al contrario, numerose voci dal mondo dello spettacolo e associazioni per la tutela della libertà di parola hanno difeso Kimmel, interpretando la sospensione come un tentativo dell’amministrazione Trump di silenziare i suoi oppositori più noti. Questa decisione segue la recente cancellazione del late night show di Stephen Colbert da parte della CBS, alimentando preoccupazioni riguardo alla libertà di espressione negli Stati Uniti.
Commento di Donald Trump
Il presidente Donald Trump ha accolto con favore la sospensione del programma di Jimmy Kimmel. In una dichiarazione, Trump ha definito Kimmel "senza talento" e ha espresso le sue congratulazioni all’emittente ABC per la decisione presa. Questa reazione si inserisce in un contesto di tensioni tra Trump e alcuni conduttori di late night show, noti per le loro critiche nei confronti dell’amministrazione presidenziale.