Tilly Norwood: la prima attrice creata con l’intelligenza artificiale

La presentazione di Tilly Norwood, attrice generata dall'intelligenza artificiale, ha suscitato un acceso dibattito nel mondo del cinema.

Durante lo Zurich Summit del Festival del Cinema di Zurigo, è stata presentata Tilly Norwood, la prima attrice interamente generata dall’intelligenza artificiale. Creata dalla società Xicoia, fondata da Eline Van der Velden, Tilly ha già attirato l’attenzione di diverse agenzie di talenti e case di produzione cinematografica. Van der Velden ha dichiarato: “Lo scorso febbraio abbiamo presentato il progetto a molti dirigenti e tutti ci hanno risposto: ‘Ma che sciocchezza, non funzionerà mai’. Ma già a maggio ci stavano richiamando dicendo: ‘Vogliamo collaborare con voi, ragazzi'”.

La creazione di Tilly Norwood e il suo impatto sull’industria cinematografica

Tilly Norwood è stata sviluppata da Xicoia, una divisione di Particle6 Productions Ltd., con l’obiettivo di rivoluzionare il mondo dello spettacolo. L’attrice virtuale dispone di un proprio sito web e profili sui principali social network, tra cui Instagram, dove condivide contenuti come selfie, outfit e video interattivi con i follower. Questa presenza online rafforza l’immagine di Tilly come un personaggio accessibile e naturale.

Van der Velden ha sottolineato che Tilly viene considerata “sempre disponibile” e facilmente dirigibile, offrendo ai talent scout un’opportunità senza precedenti. La creatrice ha rivelato che molti dirigenti del settore hanno mostrato scetticismo iniziale, ma poi hanno manifestato forte interesse nel collaborare con questa nuova forma di talento digitale. 

Reazioni e dibattito nel mondo del cinema

La presentazione di Tilly Norwood ha suscitato reazioni contrastanti nel mondo del cinema. Alcuni attori e attrici hanno espresso preoccupazione riguardo al possibile impatto dell’intelligenza artificiale sulle opportunità lavorative nel settore. Ad esempio, l’attrice Melissa Barrera ha pubblicato su Instagram: “Spero che tutti gli attori rappresentati da un agente che fa questo si mettano in riga. Che schifo!”. 

Van der Velden ha risposto alle critiche affermando che Tilly non è un sostituto degli attori umani, ma una forma d’arte a sé stante. Ha dichiarato: “Non andrà a rimpiazzare gli esseri umani, è un’opera d’arte a sé stante. Come tutte le opere d’arte, genera un dibattito, e questo aspetto da solo ci dimostra il potere della creatività”.

Il futuro degli attori virtuali nel cinema

L’introduzione di Tilly Norwood rappresenta un passo significativo verso l’integrazione dell’intelligenza artificiale nell’industria cinematografica. Questa innovazione solleva interrogativi sul futuro delle professioni artistiche e sulle implicazioni etiche dell’utilizzo di attori virtuali. Mentre alcuni vedono in Tilly un’opportunità per ridurre i costi di produzione e ampliare le possibilità creative, altri temono che possa minacciare il lavoro degli attori tradizionali. 

Il dibattito è aperto e il futuro degli attori virtuali nel cinema rimane incerto. Tuttavia, la creazione di Tilly Norwood segna un momento storico che potrebbe ridefinire il concetto stesso di performance artistica nel mondo dello spettacolo.

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