Tamara Ianni, collaboratrice di giustizia, ha raccontato a ‘Belve Crime’ le violenze subite dal clan Spada di Ostia, che hanno portato alla sua decisione di denunciare e collaborare con le autorità. Tamara Ianni, insieme a suo marito, oggi vive sotto protezione. Un tempo, però, faceva parte proprio di quel sistema da cui ora è costretta a difendersi: suo marito era infatti membro del clan dei Baficchi, storici rivali degli Spada, e nipote prediletto di Giuseppe Galleoni, detto Baficchio, figura ben nota alle forze dell’ordine. Tamara e suo marito si trovavano intrappolati in una rete familiare e territoriale da cui sembrava impossibile uscire, ma il prezzo da pagare era diventato troppo alto.
Le violenze subite dal clan Spada
Tamara Ianni ha descritto le minacce e le aggressioni subite dal clan Spada. Ha raccontato di un episodio in cui un membro del clan è entrato in casa sua armato di pistole e coltelli, accompagnato da Enrico Spada, detto ‘Pelè’, sieropositivo, che aveva delle lamette in bocca per sputare sangue infetto su suo figlio di due anni. Per proteggere il bambino, Tamara si è frapposta e ha subito percosse. Ha inoltre riferito di essere stata minacciata con una pistola in bocca e di aver ricevuto pressioni per prostituirsi.
La decisione di denunciare e collaborare con la giustizia
Alla domanda su cosa l’abbia spinta a parlare, Tamara ha risposto: “Disperazione”. Ha spiegato che le continue violenze e le minacce rivolte anche a suo figlio l’hanno portata a denunciare il clan. Nel gennaio 2018, grazie anche alle sue testimonianze, sono stati arrestati 32 membri del clan Spada. Tamara e suo marito, inizialmente inseriti nel contesto criminale di Ostia, vivono oggi sotto protezione.
Le emozioni dopo gli arresti
Tamara ha descritto le sue sensazioni dopo gli arresti del clan Spada come un mix di felicità, euforia e paura. Nonostante la soddisfazione per l’azione delle autorità, ha ammesso di provare ancora timore per possibili ritorsioni.