Raoul Bova torna a parlare di sé dopo mesi di tempesta mediatica. L’attore, tra gli ospiti di Atreju, ha scelto di raccontare al Corriere della Sera come ha vissuto il clamore nato dalla fine della relazione con Rocío Muñoz Morales, dalle chat circolate online e, infine, dalla sua vicinanza a Beatrice Arnera. Un racconto misurato, in cui Bova cerca di riprendere il controllo di una narrazione che negli ultimi tempi gli è sfuggita di mano.
La tempesta social e la sensazione di essere “in piazza”
L’attore ricorda senza giri di parole i giorni più difficili dell’estate, quando il suo nome rimbalzava ovunque tra commenti, supposizioni e accuse. La definisce un’esperienza brutale: un improvviso sentirsi esposto, senza protezione, sotto gli occhi di tutti.
A sostenerlo, racconta, sono stati gli affetti più solidi: gli amici, i figli, l’ex moglie Chiara e la suocera, Annamaria Bernardini de Pace. Un appoggio che gli ha permesso di contenere rabbia e frustrazione.
Tra i momenti più delicati, non soltanto l’ondata di giudizi sui social ma anche l’aggressione verbale di una persona che avrebbe preso di mira proprio lui. Da qui la decisione di ridurre drasticamente la presenza online, un territorio che definisce insidioso e difficile da controllare.
La relazione con Rocío: “Era già finita”
La separazione da Rocío Muñoz Morales resta un punto sensibile. Bova chiarisce che la relazione era arrivata al capolinea già da tempo e che le ricostruzioni circolate nei mesi scorsi non rispecchiano la realtà dei fatti.
Racconta di aver inserito, nell’accordo di separazione, una clausola che impedisce a entrambi di parlare pubblicamente della loro storia e delle due figlie. Una scelta che spiega la sua reticenza: su questo terreno, dice, non intende andare oltre.
Il capitolo Beatrice Arnera: “Ci stiamo lavorando”
Nell’ultimo periodo il suo nome è stato accostato a quello di Beatrice Arnera, conosciuta sul set di Buongiorno mamma. Le immagini della coppia in giro per Roma hanno fatto il giro delle riviste di spettacolo, alimentando curiosità e speculazioni.
Bova non si sbilancia e non cerca etichette: parla di un rapporto in costruzione, qualcosa che richiede tempo, discrezione e pazienza. Un “ci stiamo lavorando” che lascia intuire apertura, ma anche la volontà di non bruciare i passaggi.
L’attore sembra determinato a difendere la propria vita privata, dopo mesi in cui ogni dettaglio è diventato oggetto di chiacchiere e commenti. Ora, tra impegni professionali e nuovi equilibri familiari, prova a lasciarsi alle spalle la bufera, recuperando ritmo e spazio per sé.
