R. Kelly ricoverato per overdose: accuse di avvelenamento e polemiche legali

Il cantante R. Kelly è stato ricoverato per un'overdose di farmaci in carcere; i suoi avvocati denunciano un complotto, mentre la procura respinge le accuse.

Il cantante R&B R. Kelly, attualmente detenuto per reati sessuali, è stato ricoverato in ospedale a seguito di un’overdose di farmaci. Secondo i suoi avvocati, l’evento sarebbe il risultato di un complotto orchestrato dallo staff carcerario, che gli avrebbe somministrato dosi pericolosamente elevate dei farmaci anti-ansia e anti-insonnia che assume abitualmente.

Le accuse degli avvocati di R. Kelly

Secondo i legali del cantante, all’alba del 13 giugno, R. Kelly si è svegliato sentendosi male. Ha tentato di alzarsi, ma è crollato a terra, perdendo conoscenza. Trasportato d’urgenza in ospedale, ha appreso che gli era stata somministrata una dose dei suoi farmaci che ha messo a rischio la sua vita. È rimasto ricoverato per due giorni per riprendersi.

La risposta della procura

La procura ha respinto le accuse dei legali di R. Kelly, definendole una "fantasiosa cospirazione". Ha sottolineato che il cantante non ha mai assunto la responsabilità degli anni di abusi sessuali sui minori e che probabilmente non lo farà mai. La richiesta di rilascio agli arresti domiciliari è stata quindi respinta.

Il contesto legale di R. Kelly

R. Kelly, 58 anni, è attualmente detenuto nel carcere di Butner, nella Carolina del Nord, dove sta scontando due condanne federali: una per traffico sessuale e racket, e un’altra per pornografia infantile. Il suo rilascio è previsto per il 2045.

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