Il feretro di Pippo Baudo è giunto al Teatro delle Vittorie, luogo simbolo della sua carriera, dove è stata allestita la camera ardente per permettere al pubblico di rendergli omaggio. Numerosi cittadini si sono messi in fila per salutare il grande presentatore televisivo, scomparso all’età di 89 anni. I funerali si terranno mercoledì nella sua amata Militello in Val di Catania e saranno trasmessi in diretta televisiva.
Proposte per onorare la memoria di Pippo Baudo
Lino Banfi, visibilmente commosso durante la camera ardente, ha avanzato una proposta destinata a lasciare il segno: intitolare il Teatro delle Vittorie a Pippo Baudo, in omaggio al legame indissolubile tra il grande conduttore e uno dei luoghi simbolo della televisione italiana. Banfi ha sottolineato come proprio da quel teatro Baudo abbia condotto alcuni dei programmi più iconici della Rai, contribuendo in modo decisivo alla storia dell’intrattenimento nazionale.
L’idea ha subito raccolto consensi, ma è stato Fiorello a rilanciarla con il suo stile inconfondibile, proponendo un gesto ancora più simbolico e scenografico: sostituire la celebre statua del cavallo di Viale Mazzini con una statua di Pippo Baudo. Una provocazione affettuosa, ma carica di significato. “Quel cavallo non dice più nulla, mentre Pippo rappresenta davvero la Rai, il suo passato e la sua identità”, ha affermato Fiorello, sottolineando come un simile tributo sarebbe non solo meritato, ma anche profondamente sentito dal pubblico e dagli addetti ai lavori.
Entrambe le proposte, nate da due protagonisti amatissimi dello spettacolo italiano, si fanno portavoce di un desiderio collettivo: quello di lasciare un segno concreto e permanente nella memoria pubblica, dedicando a Baudo un luogo che parli della sua eredità culturale e professionale.
Ricordi e testimonianze di affetto
La cantante Giorgia ha ricordato con emozione il suo rapporto con Pippo Baudo, sottolineando l’importanza che ha avuto nella sua carriera. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, ha dichiarato: “Se non ci fosse stato lui nel ’93 e poi negli anni per un consiglio, avrei fatto un percorso diverso”. Ha aggiunto che dalle conversazioni con Baudo c’era sempre da imparare qualcosa e che negli ultimi anni era emersa anche la sua dolcezza.
Un legame con la politica
Paolo Cirino Pomicino ha voluto ricordare Pippo Baudo sottolineando un aspetto meno noto del celebre conduttore: il suo interesse per la politica e la sua vicinanza, mai nascosta, alla tradizione democristiana. “Era democristianissimo, ma disincantato”, ha dichiarato l’ex ministro, evidenziando come Baudo avesse una visione lucida e realistica del panorama politico italiano, pur mantenendo un forte attaccamento ai valori centristi.
Pomicino ha anche raccontato un episodio significativo della loro collaborazione politica: nel 2001, insieme, avevano dato vita a Democrazia Europea, un progetto ambizioso nato con l’intento di rinnovare l’area moderata del Paese e offrire una nuova casa politica a chi si sentiva orfano della Democrazia Cristiana. Nonostante l’impegno e l’attenzione mediatica, la lista non ottenne i risultati sperati e l’esperienza ebbe breve durata. “Pippo ci mise entusiasmo, ma sapeva che la politica non era il suo mestiere”, ha aggiunto Pomicino, ricordando con affetto la serietà con cui Baudo si era comunque avvicinato a quell’iniziativa.