Lo Stadio San Siro ha ospitato ieri una delle serate più imponenti del Hello World – Tour Stadi 2025 dei Pinguini Tattici Nucleari. Con due date milanesi – la prima sold out e la seconda ancora disponibile – la band bergamasca ha confermato lo slancio e il successo che l’hanno portata a calcare palchi giganteschi, fino a raggiungere circa 420 000 biglietti venduti per tutto il tour.
Impatto scenico e… coriandoli pixelati
Meglio di un videogioco live: così il concerto è stato proprio definito. I Pinguini hanno inaugurato lo spettacolo con un’esplosione di 300 kg di coriandoli pixelati sparati da 18 cannoni scenici, mentre le note di Hello World risuonavano per la prima volta a San Siro. Una partenza col botto – letteralmente – che Mirko Riccardo Zanotti ha definito “uno statement: come dire che succederanno altre cose forti che ti faranno dimenticare questa”. Fin dai primi istanti si è capito che lo show non sarebbe stato un semplice concerto ma un’esperienza multisensoriale: scenografie che si intrecciano tra suggestioni da videogame, mandala fluttuanti sul palco e una fisarmonica levitante, intelligenza artificiale live che trasforma le immagini dal vivo e un finale in stile Grande Fratello, con la band seguita da una telecamera mentre lascia il palco verso i camerini.
Il messaggio sociale
In un contesto musicale dove spesso il linguaggio è intriso di misoginia e violenza, i Pinguini scelgono di lanciare un messaggio forte. Durante il concerto viene proiettato un video di Chiara, sorella di Giulia Tramontano, la giovane uccisa in un tragico caso di femminicidio. “A volte la vita sembra una promessa non mantenuta. Non perché manchi qualcosa, ma perché ciò che c’era non ha avuto il tempo di compiersi. Giulia, mia sorella, era una promessa. E con lei lo era anche il piccolo Thiago”, dice Chiara prima che parta Migliore, il brano dedicato a quella storia. “Giulia non è diventata un simbolo. È rimasta una persona”, conclude il messaggio.
Scaletta da urlo e performance fuori schema
La scaletta, confermata da più fonti ha seguito la sequenza già sperimentata nella data zero a Campovolo, con i singoli top in apertura: Hello World, Giovani Wannabe, Ringo Starr e Romantico ma muori. Una scelta coraggiosa ma altamente efficace, rovesciando le dinamiche classiche dei concerti (che solitamente conservano i successi per il finale) .
Durante lo show sono stati eseguiti circa 27 brani, inclusi interludi IA, medley e pezzi meno commerciali che i fan adorano: Hold On con un tatuatore sul palco, Amaro con la scenografia di un bancone da mare, Alieni con Zanotti svolazzante, Bergamo festeggiata con una bandiera palestinese, le luci spettacolari su Antartide, e poi Piccola Volpe, Verdura con CGI vegetali IA, Giulia, Pastello Bianco, fino al commovente finale attorno al falò con Titoli di coda. La durata? Circa due ore e undici minuti di pura immersione .
Quota partecipazione e atmosfera
Stadio sold out, circa 60 000 spettatori, un boato assordante quando la band è apparsa sul palco, entusiasmo alle stelle, atmosfere estive e un caldo africano a fare da cornice: San Siro ha vibrato . La band, visibilmente emozionata, ha ringraziato la fortuna che li ha portati fin lì, dimostrando una forte gratitudine verso il pubblico milanese e non solo .
Un tour fuori dagli schemi
Il Hello World Tour è senza dubbio uno dei più ambiziosi mai realizzati in Italia: 81 dischi di Platino, 10 d’Oro, 420 000 biglietti venduti finora, 18 bilici di produzione, 100 professionisti e oltre 400 mq di LED‑wall. Sono numeri che raccontano chiaramente l’ambizione della band: non accontentarsi dei grandi teatri, ma puntare con decisione in alto, verso i grandi stadi, portando una produzione visivamente e tecnicamente elevata.
Milano tappa cruciale
Dopo due date a Milano, la tournée riparte alla volta di Treviso, Torino, Ancona, Firenze, Napoli e Roma – dove molte date sono già sold out. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, le due serate di San Siro hanno consolidato il legame tra la band e i fan, restituendo un’atmosfera di comunità e condivisione intensa.