Nino Manfredi ci lasciava 21 anni fa: la tubercolosi, la lite con Sordi e il successo nel cinema italiano

Un viaggio nella vita di Nino Manfredi, dalle difficoltà giovanili alla carriera cinematografica, passando per le sfide personali e professionali.

Nino Manfredi, nato il 22 marzo 1921 a Castro dei Volsci, è stato uno dei volti più amati della commedia all’italiana. La sua carriera, caratterizzata da ruoli sia comici che drammatici, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama cinematografico italiano.

La tubercolosi e la scoperta della recitazione

Nel 1937, all’età di 15 anni, Manfredi contrasse la tubercolosi, malattia che lo costrinse a un ricovero di circa tre anni in sanatorio. Durante questo periodo, ebbe l’opportunità di assistere a una rappresentazione teatrale della compagnia di Vittorio De Sica, evento che accese in lui la passione per la recitazione. Una volta dimesso, iniziò a esibirsi nel teatrino della parrocchia, interpretando spesso ruoli femminili, che gli riuscivano particolarmente bene. Fu notato dall’attore Carlo Campanini, che lo incoraggiò a coltivare il suo talento.

La carriera cinematografica e la collaborazione con Alberto Sordi

Manfredi è considerato uno dei "colonnelli" del cinema italiano, insieme a Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi. La sua versatilità gli permise di spaziare tra ruoli comici e drammatici, raccontando con umanità e ironia le contraddizioni dell’Italia del dopoguerra fino agli anni ’80. Tra i suoi film più celebri si annoverano "L’audace colpo dei soliti ignoti", "Pane e cioccolata" e "Brutti sporchi e cattivi". Inoltre, il suo volto è stato legato per quasi due decenni al marchio Lavazza, grazie agli iconici spot pubblicitari con gli slogan "Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è?" e "Lavazza, più lo mandi giù più ti tira su".

Il rapporto con Alberto Sordi

Il rapporto tra Manfredi e Sordi è stato caratterizzato da una profonda stima professionale, ma anche da momenti di tensione. Secondo alcune fonti, durante le riprese di un film, i due attori avrebbero avuto una discussione accesa riguardo a divergenze artistiche. Nonostante ciò, entrambi hanno continuato a rispettarsi e a collaborare nel corso delle loro carriere, contribuendo significativamente al successo della commedia all’italiana.

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