Monica Maggioni ha deciso di dimettersi dalla Rai dopo 33 anni di servizio, lasciando il ruolo di responsabile della Direzione Editoriale per l’Offerta Informativa. Nonostante l’addio come dipendente, continuerà a collaborare con l’azienda come esterna, firmando un contratto di cinque anni per la realizzazione e conduzione di programmi d’approfondimento come ‘In Mezz’ora’ e ‘Newsroom’.
Altri volti noti che hanno seguito percorsi simili
La scelta di Maggioni non è un caso isolato in Rai. Bruno Vespa, ad esempio, ha lasciato il ruolo di dipendente per continuare a condurre ‘Porta a Porta’ e ‘Cinque Minuti’ come collaboratore esterno. Anche Gigi Marzullo, in pensione dal 2020, ha proseguito la conduzione di programmi come ‘Cinematografo’ e ‘Sottovoce’ con un contratto di collaborazione. In un’intervista al Messaggero, Marzullo ha dichiarato:
“Ho rinunciato a 500 giorni di ferie, che l’azienda non mi ha pagato, e il primo anno da esterno ho lavorato gratis perché voglio farlo fino al giorno della mia morte. Mi piace troppo, anche se i guadagni adesso sono quello che sono.”
Anche Riccardo Iacona, conduttore di ‘Presa Diretta’ su Rai3, ha continuato a lavorare al programma dopo aver raggiunto l’età pensionabile.
Motivazioni dietro la scelta di Maggioni
Secondo alcune indiscrezioni emerse nelle ultime ore, la decisione di Monica Maggioni potrebbe essere motivata dal desiderio di tornare a concentrarsi pienamente sulla conduzione di programmi d’informazione, lasciando da parte gli incarichi dirigenziali che, per prassi, spettano principalmente ai dipendenti interni dell’azienda.
Una scelta che, se confermata, segnerebbe un cambio di rotta significativo nella sua carriera recente, privilegiando la dimensione giornalistica e divulgativa rispetto a quella manageriale. Questa direzione le permetterebbe di dedicare tempo e risorse alla narrazione dei fatti, all’approfondimento e al racconto dell’attualità, elementi da sempre al centro della sua identità professionale.
Una decisione, dunque, che sembra allinearsi al percorso intrapreso anche da altri colleghi del mondo dell’informazione, i quali, dopo esperienze apicali nei vertici aziendali, hanno scelto di ritornare davanti alle telecamere o dietro le quinte della produzione giornalistica, per seguire la loro vocazione più autentica: quella di raccontare, spiegare e interpretare il mondo.