Milly Carlucci: «TV inquinata da programmi spazzatura. Renzo Arbore? Gli devo tutto»

Milly Carlucci, regina della televisione italiana, si è raccontata ai microfoni di Radio Kiss Kiss durante il programma "Fuori Tutto" condotto da Pippo Pelo.

Milly Carlucci è la protagonista di questo appuntamento con "Fuori Tutto" condotto da Pippo Pelo. Una delle protagoniste più amate della televisione italiana si è raccontata ai microfoni di Radio Kiss Kiss.




Pippo Pelo: «Milly Carlucci, soprattutto in questo momento, è "Ballando con le Stelle", che è proprio una tua creatura. Non trovi?»
Milly Carlucci«"Ballando con le Stelle" è un programma che io ho sponsorizzato molto in RAI. Quando è nato, nel 2005, non c'era l'idea di fare un programma solo sul ballo. Quando lo proposi, mi dissero che non avrebbe avuto successo, che dopo due puntate sarebbe stato sospeso. Il concetto, invece, era di mettere insieme maestri di ballo con personaggi dello spettacolo famosi che si vedono in una veste diversa. Diventa, così, anche un percorso di svelamento di se stessi. Le stelle dello spettacolo raccontano qualcosa al pubblico, e al pubblico questo piace.»
 
Pippo Pelo: «"Ballando con le Stelle" cosa dà al pubblico, immedesimazione o elevazione?»
Milly Carlucci«Quando in TV c'è stato l'ingresso di persone comuni, che raccontavano di se stesse, che non avevano professionalità, ma aspiravano a diventare famose, la televisione è stata un po' "inquinata", proprio perché si sottovalutava il concetto di professionalità. In programmi come "Ballando con le Stelle", le persone si mettono in gioco e imparano a ballare oltre alla professionalità che già possiedono. Abbiamo anche la big band straordinaria di Paolo Belli che ha suonato ogni genere musicale e che oggi è quasi un'orchestra. La TV oggi non è più quella educativa degli anni '60. Il nostro compito è quello di mescolare pillole di bellezza e attualità con il racconto di emozioni, ballo e storie personali, con moda e musica. C'è un po' di tutto.»

Pippo Pelo: «Renzo Arbore è stato il tuo Pigmalione?»
Milly Carlucci«Renzo Arbore è un amico, è stato il mio Pigmalione e il mio mentore. È lui che mi ha insegnato a fare televisione. Io ero una ragazza che faceva architettura e che insegnava pattinaggio; ero lontana dal mondo dello spettacolo. Lui mi ha scoperto e gli devo veramente tutto. Avere qualcuno che individui il tuo talento è fondamentale, altrimenti come si fa a cominciare una carriera? Poi dopo bisogna ovviamente studiare, prepararsi, insistere, non mollare e avere carattere, ma c'è bisogno della persona che fa un po' da fata madrina. Per me questa persona è Renzo Arbore.»

Pippo Pelo: «Cosa pensi di aver "rubato" a Renzo Arbore?»
Milly Carlucci«Renzo ha creato tante cose nuove, rivoluzionarie, perché è un uomo sempre "alla ricerca" e che ha sempre guardato avanti. Per questo motivo, nel suo lavoro, appariva spesso come colui che sconvolgeva, improvvisava. In realtà, lui aveva preparato e previsto tutto. Nei minimi dettagli. Perciò dico che la televisione con la gente comune ci ha portato un po' fuori strada, creando il concetto che le persone comuni vengano messe lì, davanti alla telecamera, aspettandosi che qualcosa succederà. Invece non funziona così. Negli anni ci siamo accorti che, "buttando" le persone davanti alla telecamera, questo non succede. E, per ottenere qualcosa, bisogna arrivare a cose trucide. Secondo me, invece, vale la pena lavorare di più sui contenuti, preparandoli bene, senza arrivare ad una televisione fatta di urla e shock.»

Pippo Pelo: «A chi daresti la colpa di aver creato la TV spazzatura?»
Milly Carlucci«Da dieci, quindici anni, ormai si segue quello che succede nel mondo anglosassone. Nel mondo americano la televisione spazzatura è stata una deflagrazione nata venti anni prima che arrivasse a casa nostra. Prima si era scettici, poi si è pensato: "Perché non provarci?". Questo genere di televisione costa molto di meno. Questo è il punto. Fare la televisione con i personaggi di spettacolo, vuol dire mettersi alla ricerca di nomi veri che creino attenzione ed emozioni. Non si può mettere qualcuno a casaccio. La televisione della gente comune spesso è fatta con personaggi che vogliono solo apparire e sono disposti a tutto.»

Pippo Pelo: «Ci sono temi di attualità a cui tieni particolarmente, per cui ti batti?»
Milly Carlucci«Sono stata protagonista di tante campagne sociali. Ad esempio, accanto alla polizia postale faccio un lavoro contro il bullismo e il cyberbullismo, fenomeni che hanno portato anche ragazzini al suicidio. Sono vicina anche a tutte le campagne che riguardano le donne. Io credo che ogni persona ha il diritto di essere felice, nonostante le piccole differenze che ci contraddistinguono.»

Pippo Pelo: «Qual è un tuo ricordo di Fabrizio Frizzi?»
Milly Carlucci«Io penso spesso a lui, penso a cosa direbbe di situazioni che mi capitano. È una grande mancanza per il mondo dello spettacolo; è una mancanza non solo dell'uomo, ma anche del conduttore speciale che era, con il suo garbo e la sua delicatezza che, allo stesso tempo, erano anche modernità. Lui era un meraviglioso modello. Abbiamo lavorato insieme perché eravamo molto diversi. Infatti, credo che le coppie migliori nascano dalla diversità, nella vita come nel lavoro. La diversità crea scintille di diversità importanti. Eravamo diversi caratterialmente ma con gli stessi valori morali.»

Pippo Pelo: «Come gruppo musicale che ti rappresenta hai scelto i Queen. Come mai?»
Milly Carlucci«Mi piace immensamente la loro musica e ho sempre ammirato, amato e studiato la figura di Freddie Mercury come animale da palcoscenico. Era un uomo che teneva il palco come nessun altro. E la sua voce... Spaziale. I Queen hanno uno stile che non muore mai. Nella loro musica c'è un tesoro di spunti per la vita.»

Rivivi l'intervista a Milly Carlucci:

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