Massimo Giletti è stato aggredito in pieno centro a Roma mentre stava conducendo un’intervista per il programma “Lo Stato delle Cose” su Rai 3. L’episodio è avvenuto mentre il giornalista cercava di ottenere informazioni da un ex agente dei servizi segreti riguardo alla scomparsa di Emanuela Orlandi.
L’aggressione in via del Corso
Giovedì scorso, in via del Corso a Roma, Giletti ha avvicinato un ex esponente dei servizi segreti, già ascoltato dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Orlandi. Il giornalista ha incalzato l’uomo con domande sul motivo per cui i servizi segreti avessero avvertito lo zio di Emanuela, Mario Meneguzzi, del fatto che era pedinato dalla polizia. Dopo alcuni minuti di insistenza, l’ex agente ha perso la calma, si è girato e ha colpito Giletti con un pugno. Il giornalista ha dichiarato: “Nel momento in cui l’ho incalzato per quattro, cinque minuti, chiedendogli come mai i servizi segreti avessero avvertito lo zio di Emanuela del fatto che era pedinato dalla polizia, ha perso la testa, si è girato e mi ha colpito con un pugno”.
La reazione di Giletti e la scelta di non denunciare
Nonostante l’aggressione subita, Giletti ha deciso di non sporgere denuncia. Il giornalista ha dichiarato: “Denunciare? Come diceva Minoli, sono un giornalista di strada, e i giornalisti di strada sanno quello che succede quando fai domande scomode”. Ha inoltre ricordato episodi passati, come l’aggressione subita da Umberto Bossi negli anni ’90, sottolineando che fare domande scomode può portare a reazioni violente. Giletti ha ribadito la sua determinazione a proseguire l’inchiesta sul caso Orlandi, nonostante le difficoltà incontrate.
