Durante la puntata di Che Tempo Che Fa andata in onda ieri domenica 13 aprile sul canale Nove, Luciana Littizzetto ha presentato una delle sue “letterine” più provocatorie e irriverenti, indirizzata ironicamente al fondoschiena dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
L’intervento di Luciana Littizzetto a “Che tempo che fa”
La comica torinese ha aperto il suo intervento con un tono volutamente esagerato, rivolgendosi al “cu*o” di Trump, in risposta a una dichiarazione dell’ex presidente sugli accordi commerciali: “I Paesi colpiti dai dazi stanno facendo la fila per baciarmi il c…”. Littizzetto ha risposto con una satira pungente, definendo il destinatario della sua lettera con appellativi come “Eminentissimo cu*o di Trump”, “Gran Dèretan e Derrière du Président”, “Black Hole”, “Box of suppost” e “Lato oscuro della Casa Bianca”. La lettera ha proseguito con toni ironici e coloriti, in cui Littizzetto ha espresso il suo sgomento per dover scrivere una missiva a una parte del corpo umano, sottolineando l’assurdità della situazione. Ha continuato con osservazioni satiriche sul colore e la consistenza del fondoschiena di Trump, paragonandolo a oggetti come i catarifrangenti dei Tir e al purè che accompagna l’ossobuco. Nel finale della sua letterina, tra le risate generali dello studio, Littizzetto ha fatto un riferimento alla Premier italiana, Giorgia Meloni, che nei prossimi giorni si recherà a Washington per incontrare Trump. Ha detto: “Ah caro cu*o tra qualche giorno da te arriverà Giorgia, mi raccomando trattala bene perché non sta attraversando un periodo facile”, concludendo con una battuta sul rossetto.
Le reazioni
La performance di Littizzetto ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre alcuni hanno apprezzato l’ironia e la satira pungente, altri hanno ritenuto l’intervento eccessivo. In conclusione, la letterina di Luciana Littizzetto ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di utilizzare la satira per commentare l’attualità politica, suscitando discussioni e riflessioni sul confine tra comicità e provocazione.
