Non le manda a dire Damiano David. “L’Italia è l’unico posto che ancora mi fa ca**re sotto, ha esordito con la solita schiettezza il frontman dei Måneskin, ora alle prese con la sua nuova vita da solista. Una frase che riassume tutta la tensione e l’emozione del ritorno in patria, dopo mesi di successi mondiali con il tour “Funny Little Fears Dreams”, che ha registrato il tutto esaurito in ogni data.
Ieri sera, 7 ottobre, è toccato a Milano, con un Unipol Forum gremito, mentre il bis romano — l’11 e il 12 ottobre al Palazzo dello Sport — si preannuncia già infuocato. In scaletta, i brani in inglese tratti dal suo album d’esordio solista, ma anche una “chicca” in italiano: “La nuova stella di Broadway”, eseguita in duetto con Cesare Cremonini.
“Questo ragazzo lo amo perché dentro il suo cuore c’è un’anima profonda. Ci sono le stelle e c’è anche la strada. Bravo Damiano”, ha detto Cremonini, salutandolo con affetto e riconoscendone la sensibilità artistica.
Tre atti per raccontarsi
Lo show è costruito come un viaggio personale in tre atti. Si apre con “Born With A Broken Heart”, per poi passare al blocco dei “lentoni”, inaugurato da “Perfect Life”, e chiudere con l’energia pop-rock del bis “The First Time” e “Naked / Solitude (No One Understands Me)”. Da segnalare una notevole cover di “Nothing Breaks Like a Heart” di Mark Ronson, interpretata con intensità e gusto.
Ma è proprio prima di “Perfect Life” che Damiano si ferma a parlare, con tono sincero e quasi vulnerabile:
“Questo è per me un momento molto importante nello show perché ho provato a dividere tutto in tre grandi parti. L’inizio rappresenta la mia vita negli ultimi dieci anni: tutto è stato gigantesco, velocissimo e super emozionante. Poi sono cresciuto, un giorno qualcosa si è rotto dentro di me, sentivo di non essere capito in ciò che volevo trasmettere.”
E ancora, per chiarire una volta per tutte la sua scelta di intraprendere un percorso da solista:
“Non ha niente a che fare con gli altri componenti della band. Era una cosa solo mia. E dunque per risolverlo non c’era altra possibilità che fare qualcosa da solo… Ho scritto questo disco per capire che il motivo per cui ero triste era perché la mia vita era perfetta, ma solo apparentemente.”
Con la stessa lucidità e ironia, Damiano aggiunge:
“Non ce l’ho nemmeno adesso, ho 26 anni. Sto provando cose. A me piace dire che la mia seconda vita è iniziata dopo questo disco, perché ho capito davvero tante cose. E adesso davvero la mia vita è qualcosa di molto vicino alla mia idea di perfezione.”
La scaletta
Born With A Broken Heart
The First Time
Mysterious Girl
Voices
Cinnamon
Locked Out Of Heaven
Talk To Me
Nothing Break Like A Heart
Perfect Life
Sick Of Myself
The Bruise
Tangerine
La nuova stella di Broadway con Cesare Cremonini
Zombie Lady
Tango
Angel
Over
Mars
Encore – First Time
Naked / Solitude (Finale)