La vita privata di Robert Redford: amori, lutti e impegno ambientalista

Un approfondimento sulla sfera personale dell'attore Robert Redford, tra matrimoni, tragedie familiari e dedizione alla causa ambientale.

Robert Redford, scomparso il 16 settembre 2025 all’età di 89 anni, è stato non solo una leggenda del cinema, ma anche un uomo dalla vita privata intensa, segnata da grandi amori, dolorose perdite e un profondo impegno per l’ambiente.

I matrimoni e le tragedie familiari

Nel 1958, Redford sposò Lola Van Wagenen, una storica conosciuta quando lei aveva appena 17 anni. La coppia ebbe quattro figli: Scott, Shauna, James e Amy. Purtroppo, il primogenito Scott morì nel 1959 a soli due mesi a causa della sindrome della morte improvvisa del lattante. Nel 2020, un altro duro colpo colpì l’attore con la scomparsa del figlio James, documentarista e ambientalista, deceduto a 58 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. Redford e Van Wagenen divorziarono nel 1985. Successivamente, nel 2009, l’attore si unì in matrimonio con l’artista tedesca Sibylle Szaggars, con cui condivise la passione per l’arte e l’ambiente.

L’impegno per l’ambiente e l’amore per i cavalli

Fin dagli anni ’70, Redford si dedicò attivamente alla causa ambientalista. Nel 2005, insieme al figlio James, fondò il Redford Center, un’organizzazione volta a produrre documentari su tematiche sociali e ambientali. Il suo amore per la natura si manifestò anche nella passione per i cavalli. In un’intervista, ricordò: “La mia prima volta su un vero cavallo è stata quando avevo cinque o sei anni. Ammetto che era solo un tizio che mi trascinava in giro per il ring durante una cavalcata sui pony, ma è stato amore immediato”. Questa passione lo portò a combattere contro i maltrattamenti equini e a promuovere il benessere di questi animali.

Il legame con l’Italia e l’arte

Negli anni ’50, Redford trascorse un periodo a Firenze per studiare arte, sviluppando un profondo legame con l’Italia. Nel 2008, partecipò a un evento a Cortona, dove recitò poesie insieme all’attore Gabriele Lavia. Questa connessione con l’Italia influenzò la sua sensibilità artistica e il suo amore per la cultura europea. 

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