Kim Basinger compie 72 anni. Un traguardo che riaccende l’interesse per una figura che, negli anni Ottanta, incarnò alla perfezione il mito della sensualità hollywoodiana, salvo poi pagare un prezzo altissimo alla fama. Oggi l’attrice vive lontana dai riflettori, tra attivismo e vita privata, dopo una carriera fatta di successi, scelte azzardate e dolori personali.
L’icona nata da un film
Era il 1986 quando Nove settimane e mezzo sconvolse il pubblico internazionale. Al ritmo della voce roca di Joe Cocker in You Can Leave Your Hat On, Kim Basinger diede vita – accanto a Mickey Rourke – allo striptease più imitato della storia del cinema. A 33 anni, la sua immagine divenne un simbolo erotico globale.
Quel ruolo, però, le lasciò cicatrici profonde. Dietro la sensualità perfetta, si nascondeva una donna fragile, terrorizzata dal giudizio, che negli anni successivi sviluppò ansia, attacchi di panico e una forma di agorafobia che la spinse a chiudersi in casa per lunghi periodi. In un’intervista del 2022 ammise che la paura “non la paralizza più come un tempo”, ma resta una presenza costante.
Opportunità mancate e scelte disastrose
L’etichetta di sex symbol, come spesso accade, finì per limitarla. I ruoli di qualità scarseggiavano, mentre aumentavano le candidature ai Razzie Awards: ben sei nella sua carriera, l’ultima nel 2017 per 50 sfumature di grigio. Eppure, il talento non le è mai mancato: bastano a ricordarlo l’Oscar, il Golden Globe e il SAG Award conquistati per L.A. Confidential.
A pesare sul suo percorso fu anche una serie di decisioni sbagliate. Nel 1993 abbandonò il film Boxing Helena: la produzione la citò in giudizio chiedendo otto milioni di dollari, e la star fu costretta a dichiarare bancarotta. Non meno fallimentare fu, nel 1989, l’acquisto del paese di Braselton, in Georgia, per venti milioni di dollari: un progetto immobiliare che non decollò mai.
Gli inizi, tra danza, musica e passerelle
Nata l’8 dicembre 1953 ad Athens, in Georgia, Basinger crebbe in una famiglia in cui la musica e l’arte erano di casa. A 17 anni divenne modella, guadagnando cifre altissime, e nel 1981 posò nuda per Playboy. Da quel momento, Hollywood le spalancò le porte.
Tra chirurgia, social e vita privata
Ricostruire oggi l’evoluzione del suo aspetto non è semplice. Le foto pubblicate sui suoi profili social sono spesso filtrate o datate, mentre le rare apparizioni pubbliche mostrano un volto segnato dagli interventi estetici. Accanto a lei compare talvolta la figlia Ireland, avuta dall’attore Alec Baldwin. L’attrice le dedica spesso parole traboccanti d’affetto, definendola “la cosa più bella” che abbia fatto nella vita.
Lontano dal set, vicina alle cause in cui crede
Praticamente ritirata dal cinema e dalla pubblicità, Basinger dedica oggi gran parte del suo tempo al suo impegno animalista e a sua nipote. Anche dal punto di vista sentimentale, la sua è stata una strada irregolare: molte relazioni brevi, un matrimonio fallimentare con Baldwin e, negli ultimi anni, un legame più stabile con Mitch Stone, hairstylist.
Il crepuscolo di una diva complessa
Dopo aver illuminato Hollywood, Kim Basinger si ritrova oggi lontana dal panorama delle grandi produzioni. Non ha vissuto un declino drammatico come altre dive del passato, ma la distanza dal set e i segni del tempo hanno trasformato radicalmente l’immagine dell’attrice che, un tempo, incendiava lo schermo.
Resta però un’icona irripetibile: fragile, magnetica, tormentata. Una donna che ha pagato il prezzo della bellezza, ma che continua a essere ricordata con un misto di nostalgia e rispetto per ciò che ha rappresentato.
