Dopo una sospensione, Jimmy Kimmel è tornato in onda con un monologo critico verso Donald Trump, scatenando la reazione dell’ex presidente che minaccia azioni legali contro ABC.
La sospensione di Jimmy Kimmel e le reazioni politiche
Il 18 settembre 2025, la rete televisiva ABC ha annunciato la sospensione a tempo indeterminato del talk show serale Jimmy Kimmel Live!, a seguito delle controverse dichiarazioni del conduttore legate all’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk, avvenuto pochi giorni prima durante un evento nello Utah.
Durante il monologo di apertura di una puntata andata in onda poche ore dopo la notizia dell’assassinio, Jimmy Kimmel ha criticato duramente il clima politico americano e le reazioni pubbliche emerse sui social e nei media. In un passaggio particolarmente discusso, il conduttore ha ironizzato sul fatto che “non sarebbe una sorpresa” se l’assassino si fosse rivelato un sostenitore di Donald Trump, collegando implicitamente il gesto a un contesto di fanatismo politico.
Tuttavia, le autorità competenti hanno smentito tale ipotesi, affermando che l’attentatore non aveva alcuna affiliazione politica nota e che le indagini proseguono senza evidenze riconducibili a moventi ideologici. Le parole di Kimmel sono state immediatamente bollate come irresponsabili e divisive, scatenando una bufera mediatica e un’ondata di indignazione, in particolare da parte dei sostenitori conservatori.
ABC, sotto pressione per la crescente polarizzazione dell’opinione pubblica e il rischio di danneggiare la propria immagine, ha deciso di ritirare temporaneamente il programma dal palinsesto, rilasciando una nota nella quale la rete “riconosce la gravità del momento e la necessità di riflessioni più profonde sul ruolo dei media nel dibattito pubblico”.
La reazione politica non si è fatta attendere. L’ex presidente Donald Trump, da sempre in conflitto aperto con Kimmel, ha celebrato pubblicamente la decisione di ABC. In un post sul suo social network Truth Social, ha scritto:
“Finalmente! Jimmy Kimmel è un malato, senza talento, e la sua bocca l’ha portato dove meritava. Bravo a ABC per aver fatto la cosa giusta, anche se troppo tardi.”
Il commento ha ulteriormente infiammato la discussione, dividendo l’opinione pubblica tra chi difende la libertà di espressione del comico e chi invece condanna il tono eccessivo usato in un momento tanto delicato.
Per ora, Jimmy Kimmel Live! resta sospeso senza una data di ritorno, e il futuro del conduttore all’interno della rete è incerto. Secondo alcuni rumors, ABC starebbe valutando come gestire l’impatto sull’immagine dell’emittente e sull’equilibrio tra satira politica e responsabilità editoriale in prima serata.
Il ritorno di Kimmel e le minacce di Trump
Nonostante la sospensione, “Jimmy Kimmel Live!” è tornato in onda il 24 settembre 2025. Secondo quanto riportato da “axios.com”, nel suo monologo di ritorno, Kimmel ha affrontato la controversia, affermando: “Se vi piaccio, vi piaccio. Se non vi piaccio, non vi piaccio. Non mi illudo di cambiare l’opinione di nessuno”. Ha inoltre sottolineato di non aver voluto prendere alla leggera l’omicidio di Kirk. La ripresa del programma ha sorpreso Trump, che ha minacciato azioni legali contro ABC, dichiarando: “Metteremo alla prova ABC su questo”.
Le implicazioni sulla libertà di espressione e la politica
La sospensione e il successivo ritorno di Kimmel hanno sollevato dibattiti sulla libertà di espressione e sull’influenza politica sui media. Alcuni affiliati di ABC, come Nexstar Communications, hanno continuato a non trasmettere il programma, evidenziando le tensioni tra le reti televisive e le pressioni politiche. La situazione ha anche portato altri conduttori, come Jimmy Fallon, a esprimere solidarietà a Kimmel, difendendo la libertà di espressione e criticando le interferenze politiche nei media.