A Firenze il sipario si è alzato sul nuovo capitolo live di Noemi, protagonista del Nostalgia Indoor Tour, partito ufficialmente dal Teatro Cantiere Carrara dopo la data zero di Crema. Un percorso costruito per piccoli spazi scenici ma grandi immersioni emotive, che condurrà l’artista fino alla chiusura del 20 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma.
Sin dall’inizio Noemi mette al centro quel sentimento che dà titolo al suo ultimo lavoro discografico. «Sono una gran nostalgica – racconta – di un sentimento caldo, colorato d’arancione: è un ricordo bello che ti fa sentire a casa, lontano dalla tristezza e diverso dal blu della malinconia».
Apre e chiude il concerto Se t’innamori muori, una cornice che racchiude una scaletta di 24 brani e attraversa tutta la sua storia musicale, dai pezzi più recenti ai successi che l’hanno resa riconoscibile.
Un viaggio scenografico tra oro, nuvole e portali
Sul palco Noemi appare avvolta in un abito oro metallizzato, immagine che anticipa l’atmosfera visiva dello show. La scenografia firmata da Ace Bowerman – artista che ha lavorato con star come Ed Sheeran, Dua Lipa e Blackpink – trasforma il teatro in un ambiente in continua metamorfosi: drappeggi virtuali che si muovono, portali che si aprono su cieli immaginari, giochi di luci che inseguono le sonorità dei brani.
«Ace… ha creato un contesto visivo in sintonia col mio percorso musicale: dal portale che fa “entrare” nella musica fin dentro a un cielo di nuvole, è un viaggio capace di unire brani diversissimi come Glicine e Non sono io» ha spiegato l’artista dopo il live.
La linea del tempo: dall’esordio a oggi
La narrazione musicale di Noemi segue tappe precise: dagli inizi nel 2009 con X Factor fino ai riconoscimenti conquistati nel tempo – dischi d’oro e di platino, partecipazioni al Festival di Sanremo, persino un Guinness dei primati per nove concerti in dodici ore.
La cantante riporta sul palco anche i brani che hanno segnato la sua identità: il debutto Briciole e Piece of My Heart, omaggio a Janis Joplin. «Questo è il mio pezzo nostalgia, quello con cui ho iniziato a cantare, scoprendo che non esisteva solo il bel canto, ma che si poteva anche strillare» racconta.
La sua varietà stilistica – pop, soul, R’n’B e blues – diventa una parte naturale del racconto. «Le donne sono più portate al cambiamento… È una differenza quasi simbolica: i numeri pari, femminili, sono legati al movimento; i dispari, maschili, alla stabilità».
La nostalgia come lente sulla realtà di oggi
In un momento più raccolto arriva Generale di Francesco De Gregori, interpretata al pianoforte, che porta il pubblico in un’altra dimensione emotiva. «Torno indietro alla mia infanzia e mi accorgo di quanto oggi manchi quella sensazione di sicurezza, di protezione… Generale racconta la guerra con immagini potenti».
La riflessione sul tempo che passa, però, non ha toni cupi: per Noemi la nostalgia è un modo per rivendicare autenticità e profondità. «Oggi tutto corre: rimpiango profondità e contenuti… Cerco sempre l’autenticità».
“Bianca”: un nuovo passo nel suo percorso
La serata ospita anche l’anteprima del nuovo singolo Bianca, dal disco Nostalgia. Un brano che segna la prosecuzione del lavoro con Riccardo Zanotti e che esplora con delicatezza la fine di una relazione, tra scuse e piccole crepe sentimentali. «Bianca ha una melodia quasi “dalliana”, poetica e ironica… Mi ha colpito il tema delle “bugie bianche”».
L’abbraccio finale con il pubblico
La parte conclusiva del concerto abbandona la frontalità del palco: Noemi riappare in platea cantando L’amore si odia mentre attraversa il pubblico per poi arrivare agli ultimi tre titoli della serata, Glicine, Sono solo parole e Vuoto a perdere.
«È meraviglioso il contatto con il pubblico, sentire che cantano una mia canzone e chiedersi perché la amano», confessa.
Il viaggio continua
Dopo Firenze, il tour proseguirà verso Torino e poi in altre città, per un totale di undici tappe prima della grande chiusura a Roma, dove Noemi condividerà il palco anche con alcuni ospiti già annunciati.
